“Revisionismo della Liberazione, rinomata guerra civile (in fase di crepuscolo)”, poesia, novembre 2005

Morire a destra,

morire a sinistra

cala notte su stessa sorte.

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Sono spente le grandi passioni,

non garriscono orgogliosi stendardi

stracci impolverati antichi e tardi,

di tarme cibarie ghiotte per libagioni.

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Di primavere sono passate sessanta,

sorge il sole d’aprile in stanca,

Comandante Kikirikì il ricordo arranca,

par Resistenza ormai più non canta.

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Revisionismo della Liberazione” vede la luce nel 2005, in un clima di revisione da parte del centrodestra allora imperante dei valori della Resistenza ridotta al rango di guerra civile tra contendenti di presunta pari dignità e motivazione. In quel clima il massimo esponente dell’allora opposizione di centrosinistra, Massimo d’Alema, interveniva per condannare l’uccisione di Benito Mussolini (prescindendo dal contesto storico di quel particolarissimo momento) nel suo consueto ulteriore tentativo di inseguire consensi centristi e moderati.

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Scrivevo dunque questi versi a ricordo di Virgilio Arzani, genovese, Comandante della Brigata che gli sarà intitolata, combattente nell’area piemontese, giustiziato senza pietà dai nazifascisti a Cerreto di Zerba.

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Della poesia, che sarà inserita nella prossima raccolta a stampa, ne ho data lettura in occasione di una rap-presentazione poetica a Castell’Arquato, 9 novembre 2005, Casa del Lavoratore

[ http://www.anpimarassi.it/anpi.htm ]

[ Virginio Giuseppe Arzani, medaglia d’oro al valor militare, tenente bersagliere e partigiano, comandante di Brigata con il nome di kikirikì, ferito in battaglia a Pertuso, ripiegato in alta Val Trebbia, fu giustiziato a Cerreto di Zerba dai nazifascisti nonostante fosse in barella senza pietà alcuna ]

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Associazione Nazionale Partigiani – Viguzzolo (AL)

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 per Kikirikì

 (Giuseppe Virginio Arzani, medaglia d’oro al v.m., comandante di Brigata)

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Kikirikì, ti hanno vilmente assassinato. Quei criminali assassini privi di ogni senso di umanità hanno buttato finalmente la loro maschera dimostrandosi in tutta la loro bassezza, in tutta la loro brutalità.

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Briganti neri di Bolzaneto! Pavoneggiatevi pure di aver ucciso quattro ribelli fra cui il loro capo. Siete dei vigliacchi, avete ucciso della gente inerme, dei feriti immobilizzati e sofferenti. Avete ucciso Kikirikì, reo soltanto di avere amato l’Italia e la libertà con tutto l’animo, fino al sacrificio supremo.

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” Ora è il momento di combattere, unitevi e combattete ovunque il nemico! „

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Queste sono le ultime parole che hai rivolto al tuo distaccamento. Di queste parole, la brigata che ora porta l tuo nome ne ha fatto vangelo. E’ questo il nostro grido, il nostro giuramento. Combatteremo ovunque e comunque il barbaro oppressore perchè l’Italia risorga, perchè il tuo sogno si avveri, perchè tu finalmente possa dormire in pace l’eterno riposo.

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Cerreto di Zerba, Settembre 1944

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Notizia dal sito www.anpimarassi.it

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Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

4 Risposte a ““Revisionismo della Liberazione, rinomata guerra civile (in fase di crepuscolo)”, poesia, novembre 2005”

  1. Commoventi pagine della nostra Storia, lastricate di dolore e sangue. Un Anniversario che ricorda Azioni di Pace che devono restare scolpite indelebilmente nella nostra memoria: insegnamento e monito per tutti, affinchè la superficialità, l’ arroganza e la mancanza di buon senso non abbiano mai a prevalere.

    Un gran bel contributo il tuo, Claudio, ed encomiabile il Ricordo e la testimonianza che hai condiviso con noi. Virginio Arzani e tutti gli Eroi da te ricordati, non sono mai morti, e il loro sacrificio non dovrà essere dimenticato.

    Ti abbraccio con affetto,

    Giulia.

  2. Grazie Claudio, per questo splendido post. A Virginio Arzani, e a tutti i caduti per simile mano, dedico questi versi, tra quelli che amo di più nel panorama dei canti partigiani:

    “ma quando poi ferito cade

    non piangetelo dentro al cuore

    perché se libero un uomo muore

    che cosa importa di morir”

    Isk

  3. Lieto di trovare questo contributo dedicato alla memoria di Virginio Giuseppe Arzani, di cui la Sezione ANPI di Marassi è insieme a Viguzzolo, custode della sua memoria. Sarei stato lieto, però, di trovare un riferimento al N/s sito da cui le news, come la foto del Com.te Kikirikì, sono state tratte.

    Cordiali saluti…

    Ora e sempre Resistenza!

    Luciano Bezerédy

    Presidente Sezione ANPI-MARASSI (Genova) G.Arzani “Kikirik'”

  4. Onorato della vostra attenzione ed in particolare della visita al blog da parte di Luciano, presidente della sezione Anpi di Genova Marassi. Col quale mi scuso per la mancata citazione delle fonti della foto e del testo che ricorda la vicenda di Virgilio Arzani (col quale, per inciso, pur avendo lo stesso cognome, non ho alcun rapporto di parentela): in verità tanto l’una quanto l’altro già li avevo riportati nell’altro mio blog, “Arzyntoilette” dove le fonti erano regolarmente citate. In Arzyncampo, invece, riconosco di aver commesso una leggerezza rispetto ad un sito peraltro realizzato particolarmente bene. Ho comunque già provveduto alla rettifica a beneficio di chiunque, trovandosi a navigare nel prossimo futuro, capitasse su questa pagina.

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