Gli Unfaithful con Fabrizio Arzani a sinistra, cantore
(foto Cravedi, da Libertà, quotidiano di Piacenza)
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Erano i tempi degli Jugglers, primi anni del terzo millennio e tutto era iniziato tra i banchi del liceo (artistico). Metal duro, non sempre gradito. Gli facevo da autista, a quella band di ragazzini ancora in attesa di patente. Indimenticabile la serata a Cortemaggiore, con gli ammortizzatori andati, la vecchia Toledo strusciava a terra ad ogni cunetta lasciandosi alle spalle una scia di scintille rosse e gialle. S’arrivò in ritardo, ma fu una buona serata di musica. Ancor più indimenticabile la serata a San Nicolò, in un capannone pieno di latinoamericani. Poche canzoni urlate da Fabrizio con quella voce cavernosa da lupo mannaro in trasformazione e la situazione fu immediatamente chiara: via, chitarre in spalla prima che il clima degenerasse in rissa. Raggiunsero il traguardo di un cd autoprodotto, accolto tuttosommato secondo aspettative e infine l’ammissione a Tendenze, la tre giorni di musica traguardo ambito di tutte le band del circondario del lembo estremo dell’Emilia ove si trova sonnecchiante Piacenza, confine con Lombardia, Piemonte, due passi dalla Liguria e dalla Toscana. Sposa bagnata sposa fortunata, dice il proverbio. Non andò così per gli Jugglers. La sera del concerto si scatenò Giove pluvio, serata soppressa, tutti a casa e, prima dell’edizione successiva, ciascuno per la propria strada. Per Fabrizio anni di silenzio, anni di altre cose e di altri interessi oltre e a prescindere dalla musica. Poi un incontro artistico fortunato, con Mimmo, e di nuovo la voglia di comporre, di cantare, di suonare, di far musica. Fino ad un nuovo cd prodotto in casa … per la precisione nel garage di Mimmo trasformato in sala di registrazione. Infine di nuovo sul palco ritrovando vecchi amici e riscoprendo la comune passione per il death metal. Sabato Fabrizio è tornato a calcare le assi del palco, alla Taverna delle Fate, lungo la riva del Grande Placido Fiume. In attesa dunque del grande sogno del Centro Sperimentale del Cinema per vivere di regia e sceneggiatura, buona musica, Fab.