Mercoledì 16 in via Roma al 163, la volta di Marco Bosonetto e Valeria Laffeni con “Gli alberi del Nord”

Prosegue presso i locali dell’associazione di volontariato Fabbrica&Nuvole in via Roma 163 a Piacenza il ciclo di incontri dei “mercoledì coi grilli per la testa”, rassegna letteraria che vede protagonisti scrittori e poeti piacentini con l’obbiettivo di dare una visione il più ampia possibile di un ambiente (quello letterario a dimensione locale) che spesso viene presentato in modo frammentario privilegiando l’opera di un singolo autore rispetto invece alla complessità del settore nel suo insieme e, per questo motivo, la rassegna proseguirà almeno fino a giugno 2023. Nell’appuntamento di mercoledì 16 novembre Marco Bosonetto, in dialogo con Valeria Laffeni, racconterà del suo ultimo romanzo “Gli alberi del Nord” (Baldini+Castoldi 2022), un giallo ambientato nella nostra città.

Marco, nato a Cuneo nel 1970 ma residente nella nostra città dove insegna e scrive, ha esordito nel 1988 con “Il Sottolineatore Solitario“, per successivamente pubblicare altri romanzi e una raccolta di racconti, uno dei quali è diventato il film “Due vite per caso” di Alessandro Aronadio, presentato al Festival di Berlino nel 2010. cuneese naturalizzato piacentino, in dialogo con Valeria Laffeni, parlerà del suo romanzo Gli alberi del Nord (Baldini+Castoldi, 2022), un giallo che racconta l’indagine del commissario Gastaldi, a un passo dalla pensione, quando vengono scoperte in una mattinata di nebbia tre donne africane impiccate a un ontano in riva al Po vicino alla nostra città. Una delle tre, giovanissima, è ancora viva, aggrappata ai cadaveri delle altre. Le indagini imboccano la pista del regolamento di conti fra bande che sfruttano la prostituzione. Eppure Gastaldi non è convinto. C’è un eccesso di ferocia in quel delitto che oltrepassa la razionalità criminale. “Gli alberi del Nord portano strani frutti“, la versione deformata di una canzone resa celebre da Billie Holiday, sui linciaggi degli afroamericani negli Stati Uniti del Sud, risuona nella mente del commissario. Ora sono gli alberi del NordItalia a essere carichi dei frutti del razzismo. E il commissario Gastaldi ha raccolto uno di quei frutti che ancora respira. Purtroppo la superstite non è in grado di testimoniare, neppure quando riprende conoscenza, perché parla una lingua ignota, che appartiene a un gruppo etnico estinto. Stavolta Gastaldi, che per gran parte della sua carriera è riuscito a tenersi alla larga da inchieste pericolose, non può sottrarsi alla responsabilità di dare giustizia alla ragazza sopravvissuta, intrappolata in una lingua che nessuno capisce. Vorrebbe tanto fare il nonno, dedicarsi a coltivare l’intelligenza precoce del nipote Ettore, ristrutturare la casa di suo padre sulle Alpi e starsene lontano dalla Pianura Padana il più possibile. Invece si trova, come si diceva a un passo dalla pensione, ad affrontare l’indagine più complicata della sua vita professionale. Insomma un romanzo giallo capace di tenerti col fiato sospeso e nello stesso tempo di far riflettere sul problema del razzismo dove protagonisti sono gli uomini ma anche il nostro Grande Placido Fiume, il nostro Po con i segreti e le vicende che si svolgono tra le sue rive e all’ombre lunghe delle boschine.

Marco Bosonetto

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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