Lucca, un incontro memorabile, da immortalare: Berardi & Milazzo

Li ho conosciuti molti anni fa. Non avevo abbastanza soldi per permettermi il loro fumetto ‘rivoluzionario’, quel Ken Parker che introduceva un western fatto di sentimenti e non solo di bang bang oltre a ‘riprese’ di rimando al cinema, decisamente innovative rispetto alla rigidità delle inquadrature tradizionali stile ‘Bonelli editore’ (all’epoca edizioni Cipem) e mitico Tex Willer.

Erano Berardi & Milazzo, venivano da Genova e sapevano far sognare. Anche se di quella prima serie comprai ben pochi numeri, nei limiti delle risorse economiche a disposizione nei miei anni universitari, quando mentre tutti gli amici acquistavano lo stereo potevo permettermi un datato giradischi. Insomma. Maestri lontani dalla disponibilità concessa dal reale, dunque, ma pur sempre Maestri.

Anni dopo, ormai sposato, pur con i figli da mantenere e l’affitto da pagare, non mi lascia sfuggire la seconda edizione, integrata dal Magazine e da altri numeri della saga di Ken. Nemmeno mi negai la terza edizione. Oltre ad una tavola ancora oggi affissa nell’atrio di casa. Con un solo rammarico: lo scarso interesse da parte dei miei ragazzi, Fabrizio prima ed Edoardo poi.

Poi Fabrizio ha preso la strada della produzione digitale. Invece Edoardo vuole un futuro tra le nuvole parlanti e, sorpresa delle sorprese, non si è fatto mancare la quarta edizione della saga: l’anno scorso ha imparato ad amare lo spirito delle sceneggiature di GianCarlo Berardi e le matite splendide di Ivo Milazzo.

Dunque, come commentare l’incontro con Ivo e Carlo a Lucca? Con Edoardo che si presenta, stringe le mani, chiede una visione del suo portfolio. E Ivo Milazzo, niente meno che Ivo Milazzo, parla, parla, parla, commenta, sorride, consiglia, indirizza. Con il sostegno di GianCarlo che alla fine saluta con “salutam piaseinsa”.

Poche parole di fronte alle immagini: papà orgoglione.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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