“Lettera a Mamma Natale”, di Barbara Poggio pervenuta tramite ‘Newsletter del Centro Franco Battiato di Fiorenzuola uqbar’ (in fb)

Cara Mamma Natale,

quest’anno la mia letterina è per te.

So che sei molto impegnata nella gestione del laboratorio elfico, visto che Babbo ama piuttosto dedicarsi alle pubbliche relazioni, ma spero troverai il tempo per leggere la mia richiesta e soprattutto la possibilità di realizzarla. Se c’è qualcuno che può farlo, sei sicuramente tu: Babbo è tanto una cara persona, ma è uomo di altra generazione e forse non capirebbe.

Non chiedo doni per me: sono una persona fortunata, nata e cresciuta nella parte privilegiata di questo pianeta, ho già più di quanto servirebbe. Ma ti chiedo di fare qualcosa per questo mondo che vive tempi nuovamente bui. Un dono per chi è stanco di guerre e conflitti e soprattutto per coloro, tra cui soprattutto bambine e bambini, che più ne pagano le conseguenze. Un dono per chi non riesce ad accettare una società sempre più squilibrata. Un dono per chi vive in condizioni di violenza e sopraffazione.

Ci ho pensato e credo che la soluzione più semplice sarebbe quella di rendere finalmente inoffensiva quella forma più bieca di maschilità che oggi sembra intossicare il mondo. Ma come fare? Be’, se solo lo volessi, questa sera potresti anticipare Babbo e salire sulla slitta, guidando le renne nel tradizionale giro intorno alla Terra. Ma invece di distribuire pacchetti infiocchettati, potresti diffondere una qualche sostanza magica che faccia cadere in un sonno profondo tutti quei dittatori, politici, generali e colonnelli, notabili e funzionari che agiscono con arroganza e dispotismo (e sì, anche qualche donna, soprattutto quelle che si fanno chiamare al maschile), insieme a padri prepotenti e compagni possessivi.

Nel sonno li accompagnerebbe un sogno speciale, quello di immedesimarsi nella vita di coloro che soffrono a causa loro. Potrebbero così vivere e comprendere il male che stanno facendo, risvegliandosi solo dopo aver raggiunto piena consapevolezza delle conseguenze del proprio agire e aver deciso di porre rimedio al dolore provocato. Per chi non fosse in grado di comprendere neppure in questo modo, il sogno sarà perpetuo.

Domani, al risveglio, non potrebbe esserci regalo più bello per l’umanità intera, nessuna migliore sorpresa per bambine e bambini. Le guerre infatti si fermerebbero, le persecuzioni cesserebbero, sfruttamento e discriminazione verrebbero meno, non ci sarebbero più molestie, stupri, omicidi e torture per volontà di possesso, dominio o ritorsione, nessuno più opererebbe per annientare popoli, ma solo per curare relazioni e costruire condivisione.

Cara Mamma Natale,

non so se riuscirai a leggere la mia letterina, affaccendata come ti immagino in questo momento. Se non ti fosse possibile, ma ti capitasse di trovarla dopo, sarei comunque felice se decidessi di realizzare questa mia richiesta in un giorno diverso. Se però ritenessi che questo va di là delle tue competenze, capirei comunque, e continuerei a fare la mia piccola parte per spingere il mondo in un’altra direzione.

In questo caso, cerca almeno di aggiungere qualche altra lanterna alla slitta, per aprire uno squarcio di luce nelle tenebre, che consenta a tutte le persone che già stanno lavorando in questa direzione di farlo insieme e di farlo meglio.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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