Le elezioni politiche del 1924, i brogli elettorali, la denuncia di Giacomo Matteotti, segretario riformista del Partito Socialista Unitario, il suo omicidio

Le elezioni politiche italiane del 1924 per l’elezione della Camera dei deputati si svolsero il 6 aprile 1924. Furono le ultime elezioni multi-partitiche a sovranità popolare svoltesi in Italia prima dell’avvento della dittatura fascista.

La frammentazione elettorale delle precedenti elezioni (del 1921) spinse il Partito Nazionale Fascista a presentare un progetto di legge elettorale in nome della governabilità, La cosiddetta legge Acerbo, un proporzionale con voto di lista e premio di maggioranza, fu approvata in un clima intimidatorio come dimostra il discorso di Filippo Turati: “Sotto l’intimidazione non si legifera; non si legifera tra i fucili spianati e con la minaccia incombente delle mitragliatrici […] Una legge, la cui approvazione vi è consigliata dai 300 mila moschetti dell’esercito di dio e del suo nuovo profeta, non può essere che la legge di tutte le paure e di tutte le viltà. Quindi non sarà mai una legge. Voi continuate a baloccarvi, signori del Governo, in quella quadratura del circolo che è l’abbinamento del consenso e della forza. Or questo è l’assurdo degli assurdi. O la forza o il consenso. Dovete scegliere. La forza non crea il consenso, il consenso non ha bisogno della forza, a vicenda le due cose si escludono.”

La campagna elettorale e le elezioni furono segnate da un clima di intimidazione e da ripetute violenze da parte dei sostenitori del Partito Nazionale Fascista, denunciate nella seduta parlamentare del 30 maggio dal segretario socialista (PSU) Matteotti.

Il Partito Socialista Unitario dei riformisti aveva ottenuto 24 seggi, il Partito Socialista Italiano (che aveva aderito alla III Internazionale ed espulso i riformisti di Turati e Matteotti) 22 seggi, il Partito Comunista d’Italia 19 seggi, grazie al premio di maggioranza 355 i seggi conquistati dalle camicie nere di Mussolini (la Lista Nazionale).

In seguito al celebre discorso di denuncia dei brogli, Giacomo Matteotti, segretario del Partito Socialista Unitario, fu rapito e assassinato da una squadra fascista capeggiata da Amerigo Dumini. Matteotti, nel giorno del suo omicidio (10 giugno) avrebbe dovuto infatti presentare un nuovo discorso alla Camera dei deputati – dopo quello sui brogli del 30 maggio – in cui avrebbe rivelato le sue scoperte riguardanti lo scandalo finanziario coinvolgente anche Arnaldo Mussolini, fratello del duce. Il corpo di Matteotti fu ritrovato circa due mesi dopo.

L’anno dopo, nel 1925, Mussolini con il discorso col quale assume la responsabilità del delitto, di fatto inizia la dittatura fascista.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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