Le elezioni del 1919, l’affermazione dei socialisti e dei popolari ma il massimalismo dei primi annulla il successo elettorale, i liberali espressione del sistema borghese, restano al governo

Le elezioni politiche italiane del 1919, che per la prima volta utilizzavano il sistema proporzionale, videro una forte affermazione del Partito socialista italiano che riscosse il 32,4% dei voti, mentre il Partito popolare ebbe il 20,6%; la maggioranza dei voti andò così ai due partiti di massa, mentre le varie liste liberali e liberaldemocratiche (che fino ad allora avevano dominato il parlamento italiano post-unitario) per la prima volta persero la maggioranza dei seggi alla Camera. Le liste di ex combattenti (presenti in diciotto collegi) ottennero il 3,37% del totale dei voti; i fascisti non ebbero nessun parlamentare eletto. I vari governi liberali che si succedettero fra il novembre 1919 e l’ottobre 1922 poterono reggersi solo grazie all’appoggio esterno del Partito Popolare.

La scelta “eversiva” fatta dal Partito Socialista Italiano con l’affermazione dei massimalisti (a partire da Amedeo Bordiga che al Congresso bolognese aveva proposto il cambio del nome in Partito Comunista), e la contestazione alle istituzioni lo poneva automaticamente all’opposizione senza possibilità di stabilire alleanze con gli altri partiti bollati come “borghesi” annullando di fatto il grande successo elettorale e scontentava parte dell’elettorato che desiderava imprimere un cambiamento nella politica nazionale.

Fonte: Wikipedia

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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