Il rischio di incontrare un fantasma e scoprire che quel fantasma siamo noi

Avete visto un fantasma? Qualcuno vi ha raccontato di averne visto uno? Non dovete preoccuparvi più di tanto. Sono millenni che i fantasmi appaiono all’uomo. Li conoscevano già gli antichi Greci e Romani, apparivano nel Medioevo e nell’Ottocento erano di gran moda. Perché dunque non dovrebbero continuare a farsi vivi anche oggi? Sia ben chiaro, avere a che fare con gli spiriti non è facile. Spesso sono paurosi. Ma a volte fanno anche ridere. Di sicuro sono molto misteriosi. Proviamo a scoprire qualcosa di più sulla loro esistenza, vera o inventata che sia.

Un comico dell’antica Roma che si chiamava Plauto e scriveva commedie buffe, raccontò di un fantasma che impediva al padrone di casa di rimettere piede nella sua villa. E sapete che cosa faceva questo fantasma?Faceva un gran chiasso trascinando catene e ululando. Proprio come i fantasmi che immaginiamo ancora oggi.

Questa storia delle catene si ritrova spessissimo. Un altro aspetto ricorrente è che i fantasmi sono dispettosi e fastidiosi. Insomma, fanno di tutto perché le persone si accorgano di loro. Sono sempre inquieti e hanno bisogno di raccontare la loro storia.

Anche il fantasma di Plauto lo fece: era lo spettro di un uomo che era stato accolto in quella casa dal padrone precedente e che poi era stato ucciso a tradimento per rapinarlo. Vi dice niente? Già, anche questo è proprio un classico: i fantasmi sono spesso persone morte in modo violento e magari a tradimento.

Amleto, nella famosa tragedia di Shakespeare, incontra di notte lo spettro del padre che gli racconta di essere stato ucciso a tradimento dal fratello che voleva prendere il suo posto come re. La differenza è che il fantasma di Plauto in realtà non esisteva, l’aveva inventato il servo del padrone per spaventarlo e tenerlo fuori casa. Quello di Shakespeare invece diceva la verità e sembrava proprio uno spettro vero. Anche questa è una cosa che va avanti da sempre: ci sono persone che ai fantasmi ci credono e ci sono quelle che pensano che siano tutti finti.

Se lo chiedete a uno scienziato vi dirà che sono solo sciocchezze. In realtà per moltissimo tempo gli scienziati hanno studiato le apparizioni degli spettri con metodo scientifico e, insomma, un po’ ci credevano. Sarà forse perché in fondo piace un po’ a tutti avere paura. E quella dei fantasmi è una paura antichissima, legata alla paura della morte.

I fantasmi, fateci caso, non sono mai personaggi di fantasia: sono sempre lo spettro di una persona che è esistita davvero e che torna perché c’è qualcosa che non va nel modo in cui è morto.

Ma allora bisogna averne paura sì o no? Alla fine la cosa migliore da fare è conoscere le storie senza spaventarsi troppo. Semmai, dobbiamo fare attenzione a non diventare noi i veri fantasmi. Magari passando troppo tempo nel mondo di internet con lo smartphone e col tablet, perdendo il contatto con il mondo della realtà.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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