“Guernica, aprile 1937: scendea dalle nuvole fischiando feroce sorella morte”, poesia contro tutte le guerre

Giorno di mercato, gente di campagna,

tutta la piazza già affollata,

arrivano ancora altri contadini,

quando a sorpresa suona la campana.

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Sono le sedici, le sedici e trenta,

cinque minuti arriva l’aeroplano,

con la svastica in mostra sulle ali

a bassa quota sfiora i coppi rossi.

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Tutti col naso volto al cielo

ad ammirare il bombardiere,

certo a Guernica è solo di passaggio

nessuna traccia d’obiettivi militari.

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Ma il Fuhrer e quell’Italiano

hanno studiato nuove strategie

calar le bombe per la distruzione

mirando al cuore della stazione.

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Cinque minuti di scoppi e fumo

esce dalle nuvole un altro aeroplano,

ancora tedesco, ancora nazista,

lancia le bombe in pieno centro.

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Urla pianti disperazione

negata ai civili ogni via di fuga,

per oltre tre ore fuoco e distruzione

strage imprevista per oltre diecimila.

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Nessuno scampo, morta pietà,

non sono risparmiate case isolate,

gli incursori agiscono con scienza,

certo ne è morta la coscienza.

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Pubblicando, domenica 27 gennaio, in occasione della giornata della memoria dell’eccidio consumato dai nazisti nei confronti degli ebrei, i versi “In Loro memoria” di Gianni Langmann, un lettore osservava che bisognava invece ricordare i “poveri” tedeschi morti sotto le bombe alleate.

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Contemporaneamente un amico, otorongo, si chiedeva se vale ancora la pena, se ha ancora un senso ricordare i mostri del passato quando oggi in mille angoli del mondo l’uomo si macchia di crimini contro altri uomini limitandone la libertà o addirittura il diritto alla vita.

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Quanto al primo vorrei ricordare che furono proprio i nazisti, durante la guerra civile spagnola, a sperimentare il metodo del bombardamento di obiettivi civili e Guernica ne fu un tragico esempio; lo stesso metodo proseguì poi con le V2 lanciate su Londra con l’intenzione dichiarata di, semplicemente, “colpire nel mucchio” per fiaccare la resistenza degli inglesi.

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Così nasce questa poesia, dedicata a Guernica completamente rasa al suolo in quell’aprile del 1937 insieme ai suoi diecimila abitanti civili.

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Una poesia dedicata agli orrori di tutte le guerre.

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Appunto:

contro tutte le guerre

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Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

2 Risposte a ““Guernica, aprile 1937: scendea dalle nuvole fischiando feroce sorella morte”, poesia contro tutte le guerre”

  1. Nel merito,riporto un aforismo

    di Anna Frank :

    “La verità è tanto più difficile da sentire quanto più a lungo la si è taciuta”.

    Cordialità, Gianni Langmann

  2. sono contento di aver visto la mia opera ” fuga dall’incubo ” in questo blog.

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