“Che fine ha fatto il Santo Graal?”, storie dalle sponde del Lario di Alessia Roversi

Anticamente, l’Isola Comacina si chiamava Cristopoli, la città di Cristo. La leggenda racconta che il Santo Graal, la coppa con la quale Gesù celebrò l’Ultima Cena e nella quale Giuseppe d’Arimatea raccolse il sangue di Cristo dopo la sua crocifissione, abbia trovato un temporaneo rifugio proprio sull’isola, dal 589 al 603 d. C., adorato in una cappella appositamente eretta per la reliquia.

In seguito, a causa dell’invasione del comasco di truppe straniere, il priore dell’abbazia dell’Isola Comacina decise di trasportare il Santo Graal allontanandolo da questi luoghi e fece vela, con tutta probabilità, verso Varenna.

Da qui, poi, decise di salire fino a raggiungere la Val Codera, dove il Santo Graal fu nascosto nei pressi del Sas Caralsc’, uno dei luoghi più suggestivi e panoramici della valle.

Quando i frati, su ordine del Papa, tornarono per recuperarlo, trovarono al suo posto una distesa di massi. Una frana aveva reso irriconoscibile il paesaggio e introvabile il Santo Graal.

Pare che la preziosa coppa sia ancora dispersa in quella zona.

Fonte: ciaocomo.it

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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