“Castelnuovo Fogliani: un castello, una reggia, una storia, tante storie”, articolo di Carmelo Sciascia

Castelnuovo Fogliani (Alseno)

Mi sono sempre interessato di storia e trovato fatti che mettevano in rapporto le terre piacentine e la Sicilia. Ho, attraverso questi fatti, ricostruito trame che di primo acchito sembravano inesistenti. Si sono in questo modo formate ragnatele che come  sentieri per il pellegrino, ci  hanno permesso di viaggiare nella storia da Nord a Sud e da Sud a Nord, non tanto per smarrirsi, per perdere tempo, ma per ritrovare tracce perdute comuni ai due diversi e lontani territori. Trovare storie passate e riproporle per meglio comprendere  questo nostro presente, così confuso e spesso incomprensibile.

Esiste tra i numerosi castelli della  nostra Piacenza, un castello che ben si presta ad esempio storico di questo rapporto  tra la provincia di Piacenza e la Sicilia. Il comune di Alseno ha il merito di vantare alcuni dei monumenti più importanti del territorio piacentino. Tralasciamone alcuni come Palazzo Landi, il castello di Lusurasco, l’Abbazia di Chiaravalle della Colomba, una delle più belle e grandi abbazie cistercensi fondata nel XII secolo, diretta emanazione di san Bernardo di Chiaravalle, e soffermiamoci  su una sua frazione: Castelnuovo Fogliani.  Il castello che caratterizza questo borgo sorge in riva all’Ongina a pochi passi dalla via Emilia, oltre ad essere stato nel tempo un importante presidio territoriale, è oggi una testimonianza  unica della stratificazione storica ed architettonica  che ne ha mutato i connotati originali. Dal punto di vista storico sappiamo che Castelnuovo dei Terzi  diventerà dei Fogliani nel 1472, per essere per tre secoli possedimento dell’illustre casato piacentino dei marchesi Sforza Fogliani d’Aragona.

Ed ecco che giungiamo al XVII secolo quando signore del Castello sarà il duca Giovanni Sforza Fogliani d’Aragona che grazie, con molta probabilità, all’intervento dell’architetto napoletano Luigi Vanvitelli completerà la ristrutturazione del castello facendolo  diventare una dimora signorile con annesso giardino all’italiana, come possiamo ammirare tutt’oggi.

Quando Piacenza è un ducato insieme a Parma della famiglia Farnese,  Giovanni Fogliani Sforza d’Aragona è uno dei rappresentanti delle più aristocratiche famiglie piacentine.  Il Nostro seguirà Elisabetta Farnese quando si recherà in Spagna per sposare, grazie alla mediazione del cardinale Giulio Alberoni, il re Filippo V.  Da questo matrimonio nacque don Carlo,  che dopo aver avuto in dote il  Ducato di Parma, ebbe anche il trono di Napoli ed in seguito il Regno di Sicilia. Fu così che il Fogliani, dopo avere avuto diversi incarichi diplomatici,  si trovò a ricoprire la carica di segretario di stato. Nel 1755 il duca Giovanni Fogliani Sforza d’Aragona venne nominato viceré di Sicilia, carica che ricoprirà per diciotto anni. Fino a quando in seguito ad una serie di provvedimenti inadeguati provocò la rivolta dei palermitani che lo cacciarono dal capoluogo siciliano. Praticamente un piacentino Corrado Confalonieri con il famoso miracolo dei pani, tre secoli prima, aveva sfamato gli abitanti di Noto, durante la carestia provocata dalla peste nera del 1348-49. Miracolo che lo fece assurgere agli onori degli altari e della santità. Di contro i provvedimenti del Fogliani in seguito all’epidemia  di colera, scoppiata a Palermo nel 1772-73, affamarono il popolo fino a provocarne la rivolta.

Parlando di Castelnuovo e di Giovanni  Fogliani Sforza d’Arargona non possiamo non ricordare un’altra figura storica: Alessandro Malaspina, nato a Mulazzo nel 1754. Mulazzo fu feudo imperiale appartenuto ai Malaspina dello Spino Secco, dopo che questo ramo della famiglia Malaspina aveva lasciato definitivamente il territorio piacentino. La nobile famiglia aveva, tra l’altro intorno al 1306, ospitato Dante Alighieri, come attestano gli Atti della Pace di Castelnuovo. La madre di Alessandro Malaspina, detto Alejandro, era una nipote del nostro vicerè, motivo per cui negli anni sessanta del settecento la famiglia si trasferirà a Palermo, sotto la sua protezione. Palermo ed il suo porto influenzeranno irrimediabilmente Alejandro, il futuro esploratore. Come terzogenito Alessandro avrebbe dovuto intraprendere la carriera ecclesiastica, perciò era stato inviato a Roma, ma  insofferente alla vita religiosa seguirà, dopo qualche esperienza militare e di navigazione, il prozio Fogliani che era tornato in Spagna in seguito alla rivolta siciliana. In Spagna Alejandro,  dopo avere frequentato l’Accademia della Real Marina, si imbarcherà per solcare tutti i mari e gli oceani, fino a intraprendere il giro del mondo. Fu soldato, marinaio, cartografo. In un suo viaggio oceanico si spinse fino alle Filippine seguendo le rotte del Capo Horn e di Buona Speranza. Sperimentò nuove rotte e guidò spedizioni che portarono a più precise rilevazioni cartografiche del Mediterraneo e delle Americhe (porta il suo nome un ghiacciaio dell’Alaska ed un insediamento sul golfo della Patagonia), giungendo a prevedere un eventuale taglio dell’istmo di Panama. Ideò e partecipò alla prima spedizione scientifica interdisciplinare contribuendo all’approfondimento degli studi di astronomia, zoologia, botanica, cartografia e geologia. Volendo dare una maggiore conoscenza alla corona spagnola dei suoi possedimenti finì in realtà per dare un contributo a tutto il mondo scientifico. Partecipò alla vita politica del suo tempo e per le sue idee liberali subì processi e condanne, costretto all’esilio si ritirerà a Pontremoli, dove morirà il 9 aprile del 1810.

Siamo partiti da Alseno, un comune della nostra provincia per circumnavigare il globo. Da Castelnuovo  Fogliani siamo andati a Palermo, in Spagna e nel Regno di Napoli. Abbiamo molto brevemente ricordato  storie che si sono intrecciate fra loro, partendo da un vecchio maniero la cui esistenza è documentata fin  dal 1100 per arrivare ad una magnifica residenza vanvitelliana. Anche questa volta da buon piacentino di Sicilia ho saccheggiato la storia nel tentativo di ricordare a me stesso di essere un uomo del Sud ed un cittadino del Nord.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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