“BarAonda, via Colombo: fuck Italy”, lirica di Claudio Arzani

Al tavolo del bar, olio su tela di Striccoli Carlo

Mare forza otto ch’Allah c’aiuti
così gridava il timoniere,
barca guscio di noce in balia
dt terrificanti onde ruggenti.
 
Leoni marini crudeli affamati
negazione della fuga di speranza,
il nero continente pareva negarti
l’illusione del paese dei balocchi.
 
Onde alte come grattacieli,
parevano lanciarvi verso l’oscuro,
a posteriori ti puoi domandare
magari era solo un avvertimento.
 
Alla fine si può dire tutto bene,
fratello mussulmano ora sei integrato
con gli italiani hai fraternizzato,
bevi vino, mangi maiale.
 
Dividi il giaciglio con sette emarginati,
stai perdendo quei pochi denti,
sul legno del tavolo al bar dei cinesi 
col temperino incidi ‘fuck Italy 

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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