Morì nel settembre del ’94, il suo nome era Ernesto Maestroni, nacque l’8 settembre del 1929 a Tobruk ( Borgotrebbia). Era un uomo particolare, girava con la sua bicicletta piena di fili di ferro, antenne e vecchie griglie di radiatori, diceva di essere in contatto con altri pianeti, si sentiva un po’ extraterrestre, viveva in un mondo tutto suo fatto di personaggi come Flash Gordon, E.T., l’uomo mascherato con i quali si ‘connetteva‘ spesso. Un paio di aneddoti che ho estrapolato da internet lo ricordano in due situazioni: una nel settembre del’1976 quando un paio di ragazzi che servivano da bere in un bar gli prepararono in maniera goliardica un ‘cocktail’ a base di acqua, polenta, fondi di caffè e pomodoro, convinti che non lo bevesse ma il Tino butta giù tutto d’un fiato quell’intruglio ed i ragazzi esclamano:’ ma sei matto a bere quella roba?’ E il Tino:’I MATTI I GUARISAN, I LUCC NO‘… In un’altra occasione si trovava fuori dalla Galleana (lo stadio, ndr) con la sua bici-astronave durante una partita del Piace e chiede a due ragazzi come fosse messo, gli risposero che stava perdendo così lui si concentra, attiva tutti i radar, alza le antenne della bici e si collega con la casa madre, chiude gli occhi e manda la super potenza ai giocatori, beh: nel secondo tempo segnano Gottardo, Gambini e Zanolla ed i biancorossi vincono. Il pubblico dello stadio, divertito, si alza in piedi e parte l’ovazione per il mitico Tinu. Era una brava persona, c’era chi si divertiva ad ascoltare i suoi discorsi, chi gli allungava una moneta, c’era anche chi lo compativa ma quelli non capivano che lui aveva trovato in quella dimensione, la sua salvezza, per un suo modo di vivere, il suo ‘PIANETA MONGO’. Qualcuno diceva che da piccolo aveva preso una forte botta in testa per essere così, invece può essere che lui viveva proprio così, peccato per la bici che non si sa che fine abbia fatto…Ciao Tino