Poggia il primo mattone
Poggiane un secondo
Lascia uno spioncino
Per sparare al tuo vicino
Aggiungine ancora un altro
Senza aver paura
E fortifichiamo
Bene queste mura.
Poggia, poggia
L’ennesimo mattone
Mattone di morte e separazione.
Bravo figlio mio
Che hai compreso la lezione
Il pericolo è alle porte
E’ devastazione.
Poggia, poggia
L’ennesimo mattone
Mattone profondo di separazione.
E con questi “dotti” insegnamenti,
Cresciamo i nostri figli
Ansiosi e dipendenti.
Civiltà ed amore solidale
Due termini ormai desueti
Vuoti ed inusuali
Per una società di odio
E di disprezzo del diverso
Popolata da pecoroni all’apparenza
Mansueti
Pecoroni quiescenti
Che all’occorrenza
Al suono di una parola
Del loro Pastore Supremo
Si trasformano in belve feroci
Azzannando il loro prossimo
Lasciandolo esanime sul terreno
Poggia, Poggia
Il primo mattone
Poggia anche il secondo
Fai molta attenzione
Poggia, Poggia
L’ennesimo mattone
Mattone di morte e separazione.
Grazie è come sempre un onore vedere una mia poesia postata da te! Io mi permetto di lasciarti il link alla versione audio che ho postato sul mio blog nel caso qualcuno avesse la voglia di sentirla anche recitata da me :-))) https://www.youtube.com/watch?v=aMHuR6Q09hE