neve
neve neve neve
forse domani sneva
neve
neve neve neve rineve
neve tanti evviva riceve
neve
neve pupazzo di neve
neve sulla capoccia
sul copino diventa goccia
neve e l’auto non esce
si blocca il camion carico di pesce
rimbomba il silenzio
scivola lo zio
scivola il nonno
rotola la spesa con la scatola di tonno
neve
neve non s’affaccia il tuono
mondo d’ovatta senza suono
neve casca il mondo
neve si balla in tondo
ladro Sindaco e assessore
governo boia a tutte l’ore
neve
neve ogni uomo si sente buono
lancia le palle ma senza il cono
neve cade la quercia
neve c’è chi la smercia
salta la luce tutti al buio
neve spala spala io ci rinuncio
Santo subito Papa e spartineve
neve
non voglio che smetta
neve neve neve
neve neve
neve
neve rineve
neve fine neve
gelo
Filastrocca ispirata da una lirica di Mariella Tafuto, poeta in Pozzuoli, dedicata alla pioggia (questione di latitudine)
ti racconto cosa è successo a me lunedi’
Ghiaccio che non si vede
Ghiaccio traditore
e voli d’angelo in piazza cavalli
con una borsa in ogni mano
come ho fatto io
pareva il batter d’ali
dell’anatra morente
Che bello spettacolo ho pensato
Me lo sono immaginato
vorrei vederlo alla moviola
se non mi raccolgono con la carriola
e non divento tutta viola
Sono accorse alcune persone:
“Abbiamo assistito
con una certa apprensione
al suo volo d’airone
Sapevamo che era pericoloso
stavamo a vedere quanto fosse insidioso
Si potrebbe aprire un contenzioso
col Comune inoperoso”
ma io dico è un po’ scabroso:
“mettere un po’ di sale era così scandaloso”?
Potevano pensarci
anche gli astanti
sti benedetti commercianti
C’era il mercatino
sotto il Gotico
di quante vittime sarà il bottino?
Sopperire ad una carenza
mi parrebbe buona diligenza
con un pizzico di intelligenza
sconfitta l’indolenza
mettere fine all’emergenza
ponendo rimedio immediato all’inadempienza
Anche il commercio
ne trarrebbe di certo provvidenza