“Neve cade la quercia, neve c’è chi la smercia”, filastrocca di Claudio Arzani

Foto da Libertà, quotidiano di Piacenza, edizione dell’8 febbraio

neve
neve neve neve
forse domani sneva
neve
neve neve neve rineve
neve tanti evviva riceve
neve
neve pupazzo di neve
neve sulla capoccia
sul copino diventa goccia
neve e l’auto non esce
si blocca il camion carico di pesce
rimbomba il silenzio
scivola lo zio
scivola il nonno
rotola la spesa con la scatola di tonno
neve
neve non s’affaccia il tuono
mondo d’ovatta senza suono
neve casca il mondo
neve si balla in tondo
ladro Sindaco e assessore
governo boia a tutte l’ore
neve
neve ogni uomo si sente buono
lancia le palle ma senza il cono
neve cade la quercia
neve c’è chi la smercia
salta la luce tutti al buio
neve spala spala io ci rinuncio
Santo subito Papa e spartineve
neve
non voglio che smetta
neve neve neve
neve neve
neve
neve rineve
neve fine neve
gelo

 

Filastrocca ispirata da una lirica di Mariella Tafuto, poeta in Pozzuoli, dedicata alla pioggia (questione di latitudine)

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

Una risposta a ““Neve cade la quercia, neve c’è chi la smercia”, filastrocca di Claudio Arzani”

  1. ti racconto cosa è successo a me lunedi’

    Ghiaccio che non si vede
    Ghiaccio traditore
    e voli d’angelo in piazza cavalli
    con una borsa in ogni mano
    come ho fatto io
    pareva il batter d’ali
    dell’anatra morente
    Che bello spettacolo ho pensato
    Me lo sono immaginato
    vorrei vederlo alla moviola
    se non mi raccolgono con la carriola
    e non divento tutta viola
    Sono accorse alcune persone:
    “Abbiamo assistito
    con una certa apprensione
    al suo volo d’airone
    Sapevamo che era pericoloso
    stavamo a vedere quanto fosse insidioso
    Si potrebbe aprire un contenzioso
    col Comune inoperoso”
    ma io dico è un po’ scabroso:
    “mettere un po’ di sale era così scandaloso”?
    Potevano pensarci
    anche gli astanti
    sti benedetti commercianti
    C’era il mercatino
    sotto il Gotico
    di quante vittime sarà il bottino?
    Sopperire ad una carenza
    mi parrebbe buona diligenza
    con un pizzico di intelligenza
    sconfitta l’indolenza
    mettere fine all’emergenza
    ponendo rimedio immediato all’inadempienza

    Anche il commercio

    ne trarrebbe di certo provvidenza

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