Mi chiamo Meriam e sono una bambina palestinese. Non che volessi nascere in Palestina, per me anche se nascevo ebrea o meglio italiana era lo stesso.
Poi, non ho deciso io ma Dio, se c’è, perché io sono una bambina palestinese e mica lo so se Dio esiste e che nome ha.
Ho sentito dire che in occidente le donne sono più libere che da noi, non tutte, ma avrei voluto provare.
Non lo saprò mai come non lo saprete mai.
Sono nata a Gaza, un posto che dicono fosse bellissimo e ora è uno schifo tremendo, ma voi, meglio a voi cosa importa? Voi parlate di diritto di Israele, di Hamas e di terrorismo, voi siete istruiti io no, io sono nata a Gaza e mia sorella è morta perché non aveva di che curarsi, sapete c’è una cosa che i grandi chiamano embargo e non passano molte cose medicine comprese.
Mi chiamo Meriam e sono una bambina di nove anni di Gaza, discriminata perché donna, ma a dire il vero non so cosa voglia dire esattamente.
So solo che mi hanno ammazzata le bombe istraeliane a me che non ho fatto nulla, a nove anni che cavolo dovevo fare di male.
Dicono sia giusto così, noi siamo sporchi e cattivi, anche ignoranti, loro sono istruiti, studiano i loro testi di religione come noi studiamo i nostri.
Se vado in paradiso non voglio sentire parlare di religione, ma tanto lo so che è tutto un grande imbroglio e che non vi è nessun dio, scritto minuscolo o se c’è è andato via, qualunque sia il suo nome.
Potevo nascere Israeliana che sfiga però nascere palestinese, se rinasco spero vada meglio la prossima volta.
Una cosa non ho capito, ma perché mi hanno ammazzato?