Sulle tracce di Elvis: il fan club di Piacenza in America

E’ stato un successo il viaggio organizzato dall’Elvis fan club di Piacenza ed in particolare dal Presidente Marco Barabaschi in America appunto “sulle tracce di Elvis”. Con un gruppo di 41 persone ha attraversato molti Stati americani per trovarsi sulla tomba di Elvis Presley la notte fra il 15 e il 16 agosto nel 35° anniversario della sua morte.
Il gruppo è giunto in aereo ad Acapulco in Messico trovandosi davanti la spettacolare baia illuminata. «La vita vicino agli hotel è ricca, ma più in là si nota la vera vita messicana molto più povera anche se i messicani sono sempre allegri» racconta Barabaschi. Al ristorante “La perla” reso famoso da un film di Elvis cena col brivido per lo spettacolo di “clavadistas”, tuffatori da un’altezza di 40 metri quando una luce dalle barche li avvisa che l’onda sale. Soggiorno al Grand Hotel di Acapulco con tavoli buffet lunghi 50 metri e dove per 100 euro a notte si dorme in camere super lusso. Quindi tappa a Taxco in Messico città dell’argento a 2000 m. d’altitudine. Qui il gruppo ha assistito ad una coloratissima processione di fedeli in abiti tradizionali ed è sceso nelle miniere.

Poi a Las Vegas nel Nevada «Enorme luna park nel deserto» dove c’è stata una romantica sorpresa: due coppie del gruppo (Jessica di Piacenza col milanese Fabio  e i modenesi Silvia e Carlo) si sono sposate nella piccola Graceland Chapel addobbata di fiori bianchi e rossi. I matrimoni sono stati celebrati da “don Elvis”, l’officiante vestito come Presley, che ha allietato la cerimonia interpretando canzoni di Elvis accompagnandosi con la chitarra. Bellissimo e profondo il discorso agli sposi. Foto ricordo e poi tutti al Flamingo Hilton per il buffet.

Escursione al Red Rock Canyon dove la Montagna Madre si erge a 2.485 metri. Sosta alla Ghost Town, città fantasma abbandonata, polverosa, spettrale. Stupefacente la vista Horseshoe Bend Canyon in Arizona, ansa a ferro di cavallo del fiume Colorado in mezzo al deserto con colori pazzeschi: fiume blu, rive gialle, rosse le pareti rocciose a picco come bellissimi nell’Utah il Zion National Park e il Bryce Canyon e il Grand Canyon. Dunque nei Parchi del Far West impressioni bellissime: «Si va per chilometri e chilometri senza incontrare quasi mai case o cemento, lì è un vero paradiso terrestre: distese infinite con animali liberi, natura incontaminata dai colori pazzeschi. Interminabili strade costeggiate da un verde incredibile punteggiato di cavalli, mucche e bufali e quando il sole cala ci sono arcobaleni infiniti. Poi cieli notturni stupendamente blu con enormi stelle gialle cadenti ». Molti spazi liberi e solo qualche ranch.
Alla Monument Valley, set di “Rambo”, un indiano Navajo mostra capanne di fango, sabbia e tronchi e narra di quando le donne incinte o con bimbi piccoli vivevano in tende separate dagli uomini così ciascuno aveva i propri ritmi e abitudini. Mangiavano mais come in Messico dove la guida Victor ha spiegato la pericolosità di serpenti, tarantole, giaguari e come il morso di un piccolissimo ragno sia più pericoloso di altri, perché fa morire soffocati.
A Sedona in Arizona visita al Castello di Montezuma scavato nella roccia, imprendibile fino all’arrivo degli spagnoli che lo distrussero grazie ai cannoni e alla polvere da sparo.
Lì dove vivevano i pellerossa Ananazi i sentieri sono costellati di cartelli che indicano dove mettere i piedi per evitare serpenti velenosissimi.
A Phoenix e poi in California a Palm Springs visto la casa estiva di Elvis dove nel 1966 ospitò i Beatles nella loro tournée USA.
 Sosta a Los Angeles, a Beverly Hills con le ville di attori famosi, Hollywood e gli Universal Studios dove sono ricostruite le città che si vedono in tanti film.
A Memphis Marco Carini di Venezia, Jessica Barabaschi di Piacenza e Fabio Vaia di Magenta si sono esibiti in alcuni locali di karaoke in canzoni di Presley con grande successo.
 
Si è camminato lungo la Beale Street la via del Blues, ad ogni angolo musicisti e ristoranti Steak House. A Tupelo sosta ai magazzini Harrware dove la madre di Elvis gli comprò la prima chitarra. Qui il proprietario ottantenne sfoggia i suoi ricordi fra bici e chitarre e Mauro, un genovese del gruppo, ne ha acquistato una poi per due ore si è suonato cantato e ballato canzoni di Elvis.
 
A Memphis partecipazione alla processione partita da Graceland sul Presley Boulevard per un tratto di 2 km fino alla tomba del cantante. Sul percorso cosparso di luminarie, veniva offerta acqua gratis alla fila di 75.000 persone con candele in mano in un silenzio irreale colmato solo dalla voce di Elvis in canzoni gospel trasmesse da altoparlanti. La processione iniziata alla 20.30 si è conclusa alle 5 del mattino.
Bella la tappa a Nashville in Tennessee città percorsa da carrozze e con negozietti a tema, locali dove con 2 dollari bevi e assisti a spettacoli di musica country di altissima qualità con artisti tutti vestiti da cow boys.
 
E al ritorno? Nostalgia sì, ma, mentre ringrazia Federico ed Ezio le guide del tour, Barabaschi già pensa a quello del 2015.

[ un articolo di Bruna Milani pubblicato in Libertà, quotidiano di Piacenza, l’8 settembre 2012 ]

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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