Verona città d’amore: la statua di Liang ShanBo e Zhu YingTai, storia d’amore d’Oriente, di fronte alla Tomba di Giulietta

Verona: la statua collocata di fronte all’ingresso della Tomba di Giulietta, “Trasformazione di Liang Shanbo e Zhu Yingtai in farfalle”

Se ami qualcuno, portalo a Verona / perché Verona è la città dell’amore“.

Lo si legge sul sito del Comune veneto che ha saputo tradurre in mito (e soldoni) l’opera di William Shakespeare dedicata alla tragica vicenda di Giulietta e Romeo. Milioni di visitatori ogni anno arrivano da tutto il mondo per vivere in coppia un sogno d’amore percorrendo gli itinerari proposti dalla città. Dal famoso balcone nella presunta casa dei Capuleti, alla casa di Romeo, fino addirittura alla presunta tomba dove Giulietta avrebbe trovato sepoltura. Il tutto nientaltro che una grande trovata novecentesca, un’attrazione turistica costruita su una semplice leggenda nemmeno originale (Shakespeare trovò ispirazione in una novella scritta un secolo prima, ambientata a Siena e legata ad un altro tragico amore, quello tra Giannozza e Mariotto). Ma quello che conta non è tanto il reale, la verità. L’amore stesso non è altro che un sogno e Verona ha saputo diventare essa stessa il sogno da vivere in due, richiamando appunto migliaia di coppie innamorate ogni anno. Insomma, Verona si conferma città d’amore  e oltre all’amore e ai luoghi cantati da Shakespeare, propone anche altri amori in particolare quello di Liang ShanBo e Zhu YingTai (definiti Giulietta e Romeo dell’Oriente) dei quali possiamo ammirare la statua fuori dal cortile all’ingresso della Tomba di Giulietta. Una storia dolcissima (e altrettanto tragica) che riprendiamo dal sito Associna.

Si narra che verso il 500 D.C. in una cittadina dello ZheJiang vivesse una fanciulla bella ed intelligente.

Fin da piccola aveva studiato con i fratelli e diventata grande voleva continuare a studiare ma in quell’epoca le scuole erano aperte solo per gli uomini. Allora la fanciulla, di nome Zhu YingTai si travestì da uomo e convinse il padre a mandarla nella famosa città di HangZhou a studiare. Il padre, dopo le mille insistenze dell’amata figlia, acconsentì, seppur a malincuore.

E così YingTai partì alla volta della città con la sua ancella anch’ella travestita da uomo. Durante il viaggio incontrarono, in un padiglione costruito per i viandanti, un giovane bello e gentile, anch’egli andava ad HangZhou per studiare. I due giovani ben presto diventarono amici e decisero, prima di arrivare in città, di fare una cerimonia che li avrebbe legati più di due fratelli, per caso passavano su un grazioso ponticello, s’inginocchiarono e fecero la cerimonia.

Arrivati in città i due amici naturalmente entrarono nella stessa scuola. Condividevano la stessa stanza e lo stesso letto. YingTai era sempre vestita da uomo ma aveva paura di essere scoperta, soprattutto di notte, escogitò allora uno stratagemma: ogni notte metteva un’ampolla d’acqua in mezzo al letto tra lei e ShanBo, di modo che se fosse successo qualcosa l’ampolla si sarebbe rovesciata e l’avrebbe bagnata svegliandola. Ma non successe mai niente.


L’amicizia tra i due giovani diventava sempre più profonda e YingTai a poco a poco si innamorò dell’amico. Ma non poteva rivelargli la sua vera identità, la fanciulla infatti si vergognava e in quel periodo la donna non poteva rivelare per prima l’amore. Solo che ShanBo non aveva la minima idea che l’amico in realtà fosse una donna e non provava per lei che pura amicizia. La sola persona che sapeva la verità era la moglie del loro maestro a cui YingTai si era rivolta per conforto e consiglio.

Passarono tre anni e il padre di YingTai le ordinò di tornare a casa perch? era ormai tempo che lei andasse in sposa. YingTai non potè fare altro che obbedire. ShanBo l’accompagnò per un lungo tratto, nessuno dei due voleva separarsi dall’altro e YingTai per tutto il tragitto escogitò tutti i mezzi che le venivano in mente per far capire a ShanBo che in realtà lei era una donna e che lo amava. Avrebbe voluto sapere se anche lui provava lo stesso sentimento e se era disposto a prenderla in sposa. Ma lui non capì e alla fine si separarono. YingTai era disperata.

ShanBo tornato alla scuola era molto abbattuto e ripensava alle strane parole che YingTai gli aveva rivolto e a tutte le strane situazioni in cui si erano trovati in quei tre anni, ma non riusciva a capire. La moglie del maestro, che passava per caso, lo vide, e commossa dalla loro storia raccontò a ShanBo la verità. Tutti i pezzi del puzzle andarono al loro posto e a poco a poco ShanBo si rese conto che il sentimento che provava per YingTai era profondo amore. Parti’immediatamente per raggiungere la fanciulla e chiederla in sposa.

Purtroppo, quando arrivò davanti al padre di YingTai si vide rifiutato con violenza: il clan dei Liang era povero mentre il clan dei Zhu era ricco, mai il padre avrebbe acconsentito ad una simile unione! Liang ShanBo e Zhu YingTai ebbero un ultimo colloquio, angosciato e pieno di dolore e nostalgia sul balcone della fanciulla e poi ShanBo dovette andarsene. Appena fuori dalla stanza della fanciulla, venne acciuffato dai servi e sbattuto fuori di casa.

Il padre di YingTai subito combinò un matrimonio per la figlia: sarebbe andata in moglie ad un figlio del clan dei Ma e nessuna supplica della figlia fece effetto. Intanto ShanBo era tornato al suo paese natale, prostrato dal dolore si ammalo’gravemente e non potè fare altro che giacere a letto. Quell’inverno, con in mente l’immagine sfavillante del suo amore, il suo corpo non ce la fece e l’anima volò via e ShanBo morì. Nel suo testamento chiedeva di essere sepolto nella cittadina dell’amata e almeno questo suo desiderio venne esaudito.

Udita la notizia della morte dell’amato YingTai quasi impazzì dal dolore e supplicò ancora e ancora il padre di non mandarla in sposa al clan dei Ma. Ma il padre fu irremovibile, allora YingTai acconsentì ma a due condizioni: voleva vestirsi di bianco (il bianco e’il colore del lutto in Cina. nda) e voleva che la processione nunziale passasse accanto alla tomba di ShanBo, prima di arrivare alla casa del futuro marito. Il padre, pur di farla sposare accettò queste condizioni e venne preparato il matrimonio.

Il giorno stabilito, YingTai, vestita di bianco e con il cuore a pezzi, salì sulla portantina nunziale. La processione arrivò di fianco alla tomba di Liang Shanbo. Zhu YingTai alzò la tenda della portantina e con la voce rotta dal pianto urlo’verso la tomba dell’amato:
se è rimasto qualcosa del tuo spirito e del tuo amore allora apri la tomba!
se nulla invece di te e del nostro amore e’ rimasto, allora sarò moglie di un’altro!


Improvvisamente il cielo si rannuvolò, fulmini e lampi saettarono nel vuoto. La tomba di Liang ShanBo si aprì e prima che chiunque avesse il tempo di reagire Zhu YingTai si gettò nella tomba aperta. E la tomba si richiuse dietro di lei.

Il cielo ridivenne sereno, lampi e fulmini sparirono, la tomba di Liang ShanBo si riaprì e uscirono due farfalle che volavano assieme e insieme sparirono all’orizzonte.

Erano Liang ShanBo e Zhu YingTai.

Verona: la statua collocata di fronte all’ingresso della Tomba di Giulietta, “Trasformazione di Liang Shanbo e Zhu Yingtai in farfalle”

 

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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