Una su mille ce la fa: Francesca Rossi in pensione dal Centralino dell’Ospedale

Tutta la gente del Centralino Unico Aziendale dell’Ospedale piacentino. Francesca è nell’ultima fila, partendo da sinistra la terza, quella con la testa … nel pallone: sarà l’emozione per la pensione?

Francesca, centralinista, lavorava nella squadra del 118, a Piacenza. Poi, quando il 118 se n’è andato trasferito a Parma per motivi di ‘razionalizzazione’ e ‘risparmio’ (sperando che il tutto non si traducesse in ‘minor servizio’) è rimasta impegnandosi nel Centralino Unico Aziendale in particolare però affiancandosi agli infermieri rimasti per l’organizzazione del Centro Unico Trasporti per organizzare sia i trasferimenti di pazienti sia il complesso delle ambulanze.

Francesca, seduta sul banco degli imputati, messa sottotorchio dalla collega Libera

Personalmente l’ho conosciuta all’incirca 15 anni fa. Tra i diversi miei compiti da Direttore di fresca nomina, c’era l’organizzazione del personale di centralino e delle funzioni a questi ricondotte. Non potrò mai dimenticarla: nella definizione dei pagamenti per straordinari di fine anno (in particolare Natale e Santo Stefano) i conti erano sbagliati, ne avevo pagati troppi e lei rimase tagliata fuori.

Si festeggia ma il telefono squilla: ogni giorno sono almeno 900 i cittadini che chiamano per informazioni, per un esame, per una lamentela, per parlare con un medico o un reparto. Dal centralino non manca mai un aiuto.

Non era certo contenta ma accettò le mie scuse, letteralmente ‘graziandomi’. Non è facile fare il direttore. Occorre sempre attenzione perché, in qualche modo, gestisci le vicende e i diritti di altri e qualunque disattenzione può creare ingiustizia. E, a me, capitò di sbagliare proprio con lei.

Francesca (al centro), bella tra le belle

In ogni caso Francesca, che forse semplicemente aveva capito le difficoltà di quei miei primi passi da Direttore, non ha mancato di invitarmi alla festa per il suo ultimo giorno di lavoro, ieri 13 luglio 2018: forse, spero, negli anni successivi, a quell’errore ho rimediato. Quindi: buon tempo a te, carissima collega, per la tua nuova vita a  tempo pieno con la tua famiglia.

Ed ora? Non resta che aspettare qualche mese e, Fornero o non Fornero, se ne andrà anche Andrea, con grande rammarico di tutti ma lasciando spazio per un altro giovane da assumere. Per cui: Santa Pensione!

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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