Questa città sa di magma inaridito
un detrito corroso dall’indifferenza
Questa lunga assolata via di solitudini
ammassate in giganti di cemento
Scavo tra le macerie a cercar disperata
un saluto, uno sguardo di vita
Ma sudo ancora più silenzio,
ho le mani ferite e livide d’un martire
a cui restano i ricordi a far compagnia
tra le grida infamanti di clacson e di niente.