“Premiata ditta Sorelle Ficcadenti”, romanzo di Andrea Vitali, Rizzoli editore

Ed eccoci di nuovo a Bellano, sul lago di Como, paese di Andrea Vitali, anno di grazia 1915. Arrivano due sorelle, hanno rilevato una bottega e stanno per inaugurare una merceria, appunto la “Premiata Ditta sorelle Ficcadenti” come annuncia la tabella che sovrasta la vetrina e la porta d’ingresso. Perché quell’aggettivo e quale sarebbe la ditta che produce quei bottoni di qualità esposti in vetrina? Se lo chiedono i proprietari delle due mercerie ‘storiche’ presenti in paese che si vedono minacciati tanto dalla qualità quanto dai prezzi che spezzano lunghi anni di monopolio sul prodotto (si sa, in due ci si accorda ma il terzo incomodo rompe un equilibrio consolidato). All’inaugurazione non mancano di certo le rispettive mogli in veste di investigatrici e di osservatore ma nulla possono fare: clientela soddisfatta e prodotti di qualità. Da dove spuntano allora le due signorine? Come mai sono ‘sbarcate’ dalle acque del lago proprio a Bellano? Perché non hanno scelto una città che sicuramente potrebbe offrire loro un mercato ben più ampio del paesono rivierasco di Bellano che certo non può concorrere con Lecco, con Como o addirittura con Milano? Ma non basta. Una sera di fine novembre la Stampina, devota parrocchiana, bussa alla porta della canonica disperata, ha urgente bisogno di parlare con il prevosto: suo figlio Geremia, ragazzone trentaduenne di buon carattere ma senza tutte le rotelle a girar nella giusta direzione, ha perso la testa! Si è innamorato di Giovenca Ficcadenti, una delle due sorelle, per la precisione quella biondissima e bellissima: se non potrà sposarla, dice, si butterà nel lago! Ma fin qui in fondo nulla di strano, l’incredibile sarebbe che il suo cuore fosse impazzito per Zemia, l’altra sorella, tanto bella l’una tanto bruttissima lei. Tutto normale dunque ma l’incredibile è quando don Pastore, contattando le sorelle su incarico della Stampina, si sentirà confermare da Giovenca un interesse imprevisto per Geremia. E qui casca l’asino, qui gatta ci cova, come pensa anche il maresciallo Citrici. Insomma, tutti i personaggi cari a Vitali sono in postazione per lo sviluppo di un gossip degno del miglior feuilleton rosa. Salvochè non di solo gossip, non di solo rosa, ma dalla storia non escano anche altre tinte, gialle o addirittura di cronaca nera. In questo, come sempre, Vitali è un maestro.

Botton wood, olio su tela di Marica Fasoli

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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