“Onora il padre. Quarto comandamento”, noir di Giancarlo De Cataldo

De Cataldo, nella vita, veste la toga, è Giudice di Corte d’Appello. Poi, nel tempo libero, veste i panni del romanziere con un discreto successo. Genere noir, ovviamente e spesso i suoi libri diventano film a loro volta di buon successo. Da lettore, affrontato questo Onora il padre, non so cosa dire. Giudizio sospeso per le parti decisamente ‘pesanti’ rapportate all’insieme che, senza però troppo onore, porta alla fine con un sapore d’amaro per non aver dedicato lo stesso tempo ad altri libri. Questo nonostante un finale a sorpresa che in parte rivaluta il giudizio. In ultima analisi, pur senza ignominia, ancorchè mai dire mai, credo che difficilmente verrò attratto da nuovi romanzi noir di questo autore: ad ognuno il proprio cammino, su strade diverse. Al pubblico dei lettori, però, dico che l’esperienza della lettura di uno dei tanti noir scritti da De Cataldo ci può stare, senza infamia e senza lode, appunto. Tornando al libro, seguiamo le mosse del commissario Matteo Colonna, inviato a Rimini da Milano quale esperto di fronte agli omicidi seriali di diverse giovani donne. A parte la difficoltà di definire l’equilibrio con Federico Prosperi, ispettore capo che naturalmente vede invaso il proprio territorio, perchè Matteo, all’annuncio della trasferta, impallidisce? Che cosa emerge dal suo passato che lo lega alla riviera? Certo lo aspettano molte sorprese, tra cui quel Davide Zanetti che, gli rivela, sarebbe suo padre. Per il resto, non resta che leggere.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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