Nel boschetto della fantasia di Gianna Batistoni da Firenze: Biancaneve, fedifraga, in vacanza in Patagonia tradì i sette nani

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Biancaneve, di Gianna Batistoni (Brigatta) da Firenze

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Testimoni oculari raccontano delle lacrime di Cucciolo, fuggito disperato tra le colline di Toscana e correndo correndo senza fermarsi mai, incespicando nel saio, rialzandosi e ancora correndo salì tra i monti dell’appennino tosco-romagnolo, su su fino al Monte Falterona ove ancor oggi piange e versa le più calde lacrime d’amore perduto. Da tante lacrime, narra la leggenda, ne cantano l’istoria i menestrelli, nasce nel comun di Stia quel fiume d’acque chiare di sapor che par leggermente di sale, l’Arno che sinuoso lento corre verso valle. Bagnano l’acque dolenti le rive aretine, le sponde d’Empoli, salutano gli amanti di Pontedera e i pescatori in riposo all’ombra dei ponti di Pisa. Ma, si mormora nell’osterie e nelle piazzette alberate nelle sere toscane all’imbrunire, par che una goccia del cuor di Cucciolo, una lacrima d’amor che non dimentica,  arrivata a sfociare nel mar ligure sia salita sul bastimento dei migranti, la prua rivolta alle porte d’Ercole, all’immenso oceano, rotta per l’Argentina, terra di Patagonia, Terra del Fuoco, là ove vivono quei sette pinguini, i pinguini Re che per ora il cuor han fatto loro della dolce principessa, la bella Biancaneve, inafferrabile farfalla in volo dai mille splendenti colori che nessuno può pensar di possedere in via esclusiva. La lacrima, assicurano i cantastorie cullando l’anime sognanti di teneri ma contrastati amori negati, diverrà uno splendido azzurro gioiello ad adornare per l’eternità il collo della principessa mai dimenticata e la seguirà nei voli di fiore in fiore, laggiù nelle terre d’oltre il mar.
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Un saluto di cuor battente
ad una bellissima principessa lontana,
Maria Florencia de Buenos Aires,
tra i pinguini Re
nelle terre d’oltre il mar
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Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

2 Risposte a “Nel boschetto della fantasia di Gianna Batistoni da Firenze: Biancaneve, fedifraga, in vacanza in Patagonia tradì i sette nani”

  1. Forse il settimo pinguino, il più vicino a Biancaneve, è proprio Cucciolo. Mi piace pensarlo. D’altra parte, devo dire, che ciò che mi ha portato a rappresentare i pinguini intorno a Biancaneve sta proprio nella somiglianza che trovo fra nani e pinguini nel modo di muoversi. Grazie Arzy del gentilissimo pensiero e del tempo che hai scelto di dedicarmi.

    Bri

  2. Ti dirò, è stata una folgorazione. Ricordi? Ricevuti i tuoi file ti ho scritto chiedendo per ciascuna immagine una spiegazione d’accompagno. Poi, improvvisamente, quel titolo, Biancaneve, mi ha illuminato. Ciao, grazie a te, hai soddisfatto il mio furore creativo, è stato un tempo dedicato di grande gratificazione.

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