Da oggi a Perino il negozio di frutta e verdura con vendita giornali sarà chiuso nei pomeriggi da domenica a giovedì. Certo, finita la stagione estiva, con i turisti che raggiungono questo piccolo paese della Val Trebbia, i clienti diminuiscono e la maggior parte dei residenti sono anziani che tranquillamente possono dedicarsi agli acquisti alla mattina. Per quanto ai giovani, che in genere lavorano in pianura oppure stanno a vivere e dormire fino al venerdì in città e lì fanno acquisti. Oppure fanno scorta nei supermercati in città rinunciando ad una certa dose di qualità ma risparmiando in termini economici.
Ancora peggio a Podenzano: chiuso uno dei due negozi (‘storici’) di macelleria bovina e chiuso pure quello di macelleria equina. Certo incide anche l’età dei negozianti ma il fatto che le saracinesche restino abbassate, che nessuno si preoccupi di subentrare lascia un senso d’amarezza.
Così a Bobbio, in piazza Santa Fara, dove si svolgono le principali iniziative culturali, dalla settimana della letteratura al festival del cinema di Marco Bellocchio, oltre al mercato settimanale: un filotto quasi completo di vetrine vuote. Ne ho contate sei. Sopravvivono un bar, un’orificeria, un negozio d’abiti.
Non diversa la situazione degli altri paesi della provincia, fino ad arrivare in città, Piacenza, dove le serrande che s’abbassano sono sempre più numerose. Via Roma ne è un esempio lampante e a poco vale la giustificazione di un ambiente con forte presenza di immigrati con problemi d’ordine pubblico. Nei pressi di casa mia il negozio di Art e Design, trasferito da ormai due anni, invano attende un subentro e la gastronomia al fianco, presente dal 1958, cessa l’attività ad ottobre.
Insomma, ormai al lumicino l’epoca dei piccoli negozi commerciali e si tratta di un cambio nelle abitudini e talvolta nella qualità della vita e dell’offerta alimentare. Subentrano e imperano i supermercati: oltre a quelli tradizionalmente presenti, a quelli di recente arrivo, l’amministrazione comunale annuncia nuovi arrivi ulteriori che inevitabilmente porteranno a chiusure di altri negozietti. Certo i supermercati hanno tantissimi vantaggi nelle quantità dei prodotti offerti. Però se, solo per fare un esempio, compro verdura al supermercato posso attendermi una qualità ‘accettabile’. Sicuramente però diversa da quella spesso ‘eccellente’ di fruttivendoli che però, di converso, possono essere considerati ‘gioiellerie’ per quanto ai prezzi. Del resto qualità e rapporto personalizzato ove possibile valgono bene un piccolo sovrapprezzo monetario.