Secondo gli antichi greci il papavero era il simbolo dell’oblio e del sonno: infatti Morfeo, il dio dei sogni, era rappresentato con un mazzo di papaveri fra le mani. Sempre secondo la mitologia greca Dementra, la madre terra, dea del grano e dell’agricoltura, ritrovò la serenità persa a causa della morte della figlia Persefone bevendo infusi fatti con fiori di papavero. Per i greci infatti il papavero rappresentava anche il fiore simbolo della consolazione.
Durante il medioevo il papavero fu invece associato, per via del suo colore, al sacrificio di Cristo e alla sua morte. Infatti spesso lo troviamo raffigurato in affreschi di chiese risalenti all’epoca medievale.
Sulla scia della tradizione medievale, che associa il papavero al sacrificio, nel Regno Unito, durante la prima guerra mondiale, per celebrare gli uomini morti per la patria si usavano ghirlande composta da papaveri.
Curiosità: il termine “papavero” è utilizzato come sinonimo di persone potente, significato dovuto alla leggenda secondo la quale il Re di Roma Tarquinio il Superbo volendo insegnare al figlio il modo più rapido per conquistare la città di Gabi, andò in giardino e con un colpo di bastone recise le teste di tutti i papaveri, volendo, con quel gesto, far capire al figlio che bisognava eliminare tutti i personaggi più potenti della città avversa.