“Nessuna novità nella storia: mors tua, vita mea”, intervento di Piersergio Serventi in fb

Il naufragio di Don Giovanni, olio su tela di Eugene Delacroix

Vedremo il vertice di Tallin, ma se le cose resteranno così, con le attuali posizioni di Francia, Spagna e Austria, l’antieuropeismo in Italia avrà definitivamente vinto e con esso o le destre o il M5S. Dopo di ché l’alternativa sarà la chiusura dei porti con qualche decina di migliaia di vittime nel mediterraneo fino a che forse, a forza di morti, i flussi non si arresteranno. La tragica realtà è che nessun governo può godere a tempo indefinito del consenso democratico sufficiente per fare una politica di apertura ai ritmi attuali di immigrazione. I 12.000 su 24 navi in due giorni sono stati il punto di svolta e di non ritorno. Può essere duro ammetterlo, ma nessun popolo è così altruista. Il governo del PD può scegliere tra chiudere i porti ora o lasciare che li chiuda il futuro governo. Il diritto internazionale o il diritto del mare sono ormai travolti come in tempo di guerra e le ONG serviranno solo a contare i morti presunti (di questi non ci saranno neppure i cadaveri) come la Croce Rossa nelle guerre. Del resto questa mattina ho sentito a Radio Anch’io l’esponente di Medici Senza Frontiere sostenere che i porti spagnoli e francesi sono troppo lontani e quindi raggiungibili in tempi troppo lunghi e non conciliabili con il ritmo che occorre tenere per salvare i migranti in pericolo, quindi perfino questa soluzione non sarebbe compatibile con l’imperativo morale di salvarli tutti e la nostra posizione “politica” sarebbe solo una foglia di fico per coprire una realtà tanto terribile quanto tecnicamente irrisolvibile. Se un problema viene percepito collettivamente come “mors tua, vita mea”, la soluzione è sempre una sola: mors tua. Un individuo può anche essere un eroe; un popolo mai.Nessuna novità nella storia dell’umanità.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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