L’Ouvertoun Bridge, il ponte dei 600 cani suicidi

L’Overtoun Bridge si trova dal 1895 sulla strada di accesso per Milton, vicino a Dumbarton in Scozia, dagli Anni 50 ha la reputazione di essere il luogo scelto da molti animali per saltare nel vuoto, conquistandosi così il soprannome di Ponte dei cani suicidi.  

Inspiegabilmente, centinaia di cani (oltre 600) si sono buttati giù nel vuoto, tutti dallo stesso punto del ponte, facendo un salto di oltre sedici metri e andando a morire contro le pietre sottostanti. Ma allora anche i cani si suicidano? E se sì, perché? Stanchezza di vivere, delusioni amorose, malattie, litigi con i padroni umani?

Alcuni testimoni raccontano che i cani seguono una sorta di «rituale» prima di lanciarsi, che consiste nel rimanere bloccati per qualche secondo al centro del ponte per poi saltare il parapetto, alto un metro, sempre dallo stesso punto. Golden Retriever, Collie e Labrador, i più attratti dal salto.

Sono stati fatti alcuni studi sul ponte, così come ipotesi fantasiose, dal magnetismo agli ultrasuoni. Ma la motivazione più plausibile risiede nell’odore. Il dottor David Sands, psicologo per cani, ha esaminato tutti i fattori presenti sul luogo e ha concluso che i cani, attratti dall’odore delle urine dei maschi di visone, si lanciano al loro inseguimento ignari del vuoto sottostante. Peccato che un cacciatore locale, John Joyce, abbia dichiarato che in quella zona di visoni non se ne sono mai visti.

Il fenomeno ha scatenato la fantasia degli scozzesi, molti dei quali ritengono l’Overtoun Bridge un luogo di passaggio tra il mondo dei vivi e quello dei morti e che i cani vengano ««invitati»» a saltare da degli spiriti rimasti lì intrappolati.

Qualsiasi sia la motivazione reale, gli abitanti di Milton hanno deciso di mettere un cartello ai due imbocchi, con la scritta «Ponte pericoloso. Si prega di tenere i vostri cani al guinzaglio», cercando così di limitare le inspiegabili tragedie.

 

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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