“Venne la notte”, lirica di Giuseppe Diodati, poeta in Pescara

Notte di foschia, olio su tela di Nicola Nannini

Venne la notte
Una notte di fine settembre
Con il vento stupido perverso
Mentre un gatto lanciava una serenata
Venne la notte e qualche pesce nel mare saltava
Mentre tracce rosse di aerei nel cielo
Portavano amori a Belgrado tra le stelle
Venne la notte, una notte insonne
Un bambino piangeva nella culla
Un operaio usciva per il turno
Un metronotte si accendeva una sigaretta
Una puttana telefonava a sua madre lontana

Poi il botto di due auto tra un drogato e un operaio
Mentre una vita nasceva in un ospedale semivuoto
E un’altra moriva per errore.

Nessun altro vide il vecchio sul ciglio della strada
Aveva perso il suo paradiso quella notte

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

Una risposta a ““Venne la notte”, lirica di Giuseppe Diodati, poeta in Pescara”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.