“Un muro che unisce”: la street art con Valentina di Crepax in via San Cristoforo a Milano, da via Troya all’ultimo passaggio a livello della città, verso i Navigli, zona Alzaia

Valentina a Milano in via San Cristoforo

La Gran Milan, una delle tante facce di una città internazionale, ora testimonianza di un grande passato, ora proiettata verso il futuro: eccoci in zona Tortona, alle spalle della stazione ferroviaria Porta Genova, tra le vie Savona, Tortona e Stendhal. Nei primi anni 2000, polo della moda e del design e di recupero di archeologia industriale (gli stabilimenti  come Schlumberger e Ansaldo innanzitutto). Passeggiando di strada in strada troviamo atelier di fotografia, design e moda, centri di ricerca, laboratori artistici, sale mostra, spazi legati alla cultura come Il museo Mudec, la Fondazione Pomodoro e Armani Silos (il Museo di Giorgio Armani) oltre ad una serie di locali di tendenza (birrerie, ristoranti), cinema cult e librerie alternative.

Un muro che unisce, street art in via San Cristoforo, tra l’antica zona industriale del quartiere Tortona e i Navigli (zona Alzaia)

Un mondo caratterizzato da un traffico continuo, incessante, rumoroso, sicuramente inquinante soprattutto per quanto a via Troya. E in via Savona enormi palazzi di otto piani che sembrano rimandare alle canzoni di Adriano Celentano (ricordate un ‘Albero di trenta piani‘?) e attenzione: di fronte a ciascuno di questi alveari spazi parcheggi auto con tanto di strisce gialle. Riservati ad invalidi? Macché, destinati a quanti in possesso di contrassegno 20. Riservato cioè ai residenti per cui, se sei foresto e vieni dalla campagna, t’arrangi. Oppure vai alla ricerca di un’autorimessa, di un parcheggio pubblico naturalmente in qualche caso pagando piuttosto salato ma almeno evitando la multa ché altrimenti a Milano non c’è scampo, un ghisa che sorveglia e ghignando s’avvicina mentre tu t’allontani, si materializza sempre.

Valentina in visita al Mudec, zona Tortona

Ma Milano non finisce mai di stupirti così ecco, fatti pochi passi, se prendi la stradina di fianco al Media World di via Troya eccoti in via San Cristoforo. Circa 200 metri, un muro da una parte, un muro dall’altra parte, da entrambe le parti oltre i muri lavori in corso. Sul lato alla sinistra decine d’auto parcheggiate disordinatamente in zona free accostate al muro, nessuna striscia ad indicare spazi riservati ma invece erbacce, rifiuti, fogli di vecchi giornali, qualche straccio. Sul lato destro vietato parcheggiare, c’è anche un marciapiedi piuttosto sconnesso ma meglio di niente anche se il traffico è quasi del tutto inesistente. Si prosegue per girare a destra in via Pesto oppure tirar dritto ancora qualche passo, arrivare al passaggio a livello, l’ultimo della città, Surviver!

Valentina allo specchio al sottopassaggio del ponte della ferrovia

Insomma, vien da pensare, qui quella certa aria di degrado della vecchia città popolare si respira ancora ma a Milano spesso nulla é come sembra. Qui il Municipio 6 ha ben pensato di rivalutare la zona impostando lungo i circa 400 metri complessivi della via fino al passaggio a livello un vero e proprio museo a cielo aperto ed ecco così “un muro che unisce“. L’arte che riveste edifici e muri della città, la Street art. Con un progetto che vede lontano, che ipotizza un polo del fumetto e che appunto inizia con l’omaggio a Valentina, la spregiudicata e curiosa fotografa nata dalla penna di Guido Crepax.

Valentina, donna spregiudicata e curiosa, fotografa con molti problemi

Personaggio mitico del fumetto italiano, Valentina, qui sui muri di via San Cristoforo è alle prese con la città di oggi e con i suoi simboli, vive una storia ambientata in questa zona di Milano che parla di identità e apertura, di unione. Il “muro che unisce” è un progetto voluto dal Municipio 6 di Milano e dall’Archivio Guido Crepax che congiunge due zone percepite come lontane e incomunicabili, ma che invece trovano continuità nella storia passata e in quella presente fatta di recupero alla cultura e vivibilità. Così, passo dopo passo, superato il passaggio a livello e ilo sottopassaggio del ponte della ferrovia, concluso l’incontro con la bella Valentina, finisce la via e s’inizia un’altra storia: dall’andarperarte all’andarperviaandando perché “Milan l’è una Gran Milan” e di spettacoli da ammirare ne offre ben più di mille.

Guido Crepax è il ‘padre’ di Valentina, protagonista di una serie di fumetti del 1965 dal taglio onirico

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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