“Swinging Giulia”, romanzo di Jonne Bertola, Morellini editore,2019

Ci sono romanzi che ti ‘afferrano per la gola’, ti avvolgono, t’imprigionano fino a quando, in poche ore, non arrivi all’ultima parola scritta a prescindere dal numero delle pagine. Altri che, invece, ti impegnano per giorni, addirittura settimane senza riuscire a coinvolgerti con passione. Così questa saga familiare, storia che si sviluppa tra Londra e la mia ben conosciuta Bobbio che come tale dovrebbe farmi rivivere esperienze passate, storie e situazioni ‘toccate con mano‘. Così ecco la mostra con i dipinti donati dalla signora Mazzolini, infermiera di molti grandi artisti che, grati per le cure, le offrivano i loro quadri, oggi donati alla Diocesi e raccolti in mostra mell’abbazia di Santa Fara. Ma anche eccoci inseriti nella scuola di cinema del Maestro Bellocchio che ogni anno di regola ad agosto attira allievi carichi di mille speranze un pò da tutto il BelPaese. Eppure il romanzo non riesce a coinvolgere il lettore, e appunto come dicevo passano giorni, settimane prima di arrivare all’ultima pagina. Certo ogni duno ogni uno. E ogni lettore un piccolo mondo. Tutto è relativo, tutto è soggettivo. Esplorare il rapporto tra una nonna ed una nipote può essere trovi chi se ne lascia coinvolgere, dipende dai gusti. Per cui, comunque sia, chiunque voglia, si faccia avanti e legga questa saga in buona parte vissuta nella nostra bella Bobbio, peraltro di recente eletto borgo più bello dell’anno, luogo nel quale vale la pena se non vivere almeno una visita esplorativa (anche leggendo un romanzo in parte ambientato tra le antiche calli, l’abbazia, i ricordi di San Colombano, il castello e i meravigliosi gustosi piatti proposti nei ristoranti gestiti dai valligiani). Per tacer dell’acque del fiume Trebbia e dello stupendo Ponte Gobbo.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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