“Squadra speciale Minestrina in brodo: Operazione Portofino”, giallo poliziesco di Roberto Centazzo, Tea editore, 2017

Secondo romanzo della serie proposto da Centazzo, nella vita laureato in giurisprudenza, scrittore, ma soprattutto Ispettore Superiore in Polizia e quindi decisamente esperto di procedure, metodi, tecniche e pratiche investigative nella lotta contro la criminalità. Ferruccio Pammattone, ex sostituto commissario e vice dirigente alla Squadra mobile (nome in codice Semolino perché, se mangia pesante, si riempie di macchie rosse e la sua compagna Yasmine lo costringe ad una dieta durissima…a base di semolino!), Eugenio Mignogna, ex sovrintendente alla Scientifica (ha ricevuto il nome in codice Kukident quando, per festeggiare la pensione, si è regalato una smagliante dentiera! Che lo ha aiutato a conquistare l’amore di Anghela, una ricca vedova francese…), Luc Santoro, ex assistente capo all’Immigrazione (è da sempre Maalox. Infatti soffre di atroci bruciori di stomaco, che cerca di controllare ingurgitando quantità industriali dell’omonimo farmaco! Ha tre figlie, avute da tre diverse donne, e vive con gli anziani genitori), sono i tre protagonisti, tre amici ormai in pensione ma periodicamente “arruolati” per risolvere quei casi che Andrea Lugaro, il nuovo Commissario capo, giunto in posizione più per raccomandazione e conoscenze giuste che non per competenza effettiva, proprio non riesce a capire e men che meno a dipanare. Una serie di furti di auto di lusso, che rimandano ad episodi del passato lasciati nel cassetto delle cause perse, vengono a sconvolgere il commissariato genovese, e per Lugaro la soluzione è semplice, se ne occupino appunto i vecchietti della Squadra speciale minestrina in brodo. I tre, che di tempo ne hanno a volontà, iniziano dunque ad indagare seguendo le mosse di certi personaggi del “bel mondo ligure”, tutta apparenza e poca sostanza, e, passando da una località amena all’altra del bel litorale ligure, i tre mettono su un’operazione in grande stile, che si conclude proprio a Portofino! Non mancano naturalmente i passaggi nelle parallele vite quotidiane dei tre perché, come del resto avviene nella vita di ciascuno di noi, non di solo pane (lavoro, impegno) si vive: serve il companatico per rendere la vita più felice. Per cui: ecco che Pammattone si gode un fine settimana a Saint Tropez con la sua giovane compagna, Santoro è sempre più deciso ad impedire il matrimonio (con un extracomunitario per giunta d’età avanzata) della figlia maggiore, Mignogna decide di coronare il suo sogno, impegna la liquidazione, acquista un furgone usato e si mette a vendere porchetta! In altre parole, innanzitutto un omaggio al corpo di Polizia, in secondo luogo una ridefinizione del ruolo dei tre protagonisti, con Pammattone che assurge ad un più specifico riconoscimento di leadership, e, per concludere, un gran bel libro, ironico e divertente, che ci mostra come un buon giallo non abbia bisogno di un cadavere a pagina!

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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