Sogni d’autore: brancolando nel buio per antiche contrade me ne vò, incontrando Lucia Volpi, Claudio Calzana, Guido Farneti

Brancolando nel buio per antiche contrade me ne vò. Nel senso, poco di nuovo all’ombra degli ulivi: i sogni (d’autore) continuano pigramente a sonnecchiare nel cassetto mentre l’autore poeta scrittore si dedica ad altre vicende affaccendanti. Blog e rapporti correlati, lavoro all’Asl, qualche puntata nel politico sociale e, come tutti, l’arabbattarsi per tirare fine mese  lamentando che pagar le tasse sarà pure bello ma quel rubinetto di soldi in uscita senza limiti nè soluzione di continuità comincia a creare qualche disagio e non poche preoccupazioni.

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Così è che quasi quasi passa in secondo piano la copia di “E’ severamente proibito…” richiesta da Lucia Volpi alias Lucy57 e subitaneamente spedita in quel di Castelnuovo di Como mentre lei a sua volta spediva 10 € in busta chiusa, ovvero “la paga del poeta“. Spese postali? Scambio alla pari, si fa alla romana, a ciascuno le sue. Perché il prezzo, sia chiaro, specie quando lo paga un’amica preziosa come Lucy, è un simbolo, la garanzia che il libro pagato verrà letto e non depositato in un angolo e dimenticato come spesso succede alle opere ricevute per pura cortesia.  Grazie dunque, Lucia, e buona lettura per le tue sere d’estate.

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Ferma restando una considerazione: a quasi tre anni dalla stampa riuscire ancora a piazzare copie del libro poetico pargol del cor è soddisfazione non da poco e intanto credo ormai superata quota 150 copie vendute, traguardo interessante, per un libro di poesia e soprattutto il libro di un esordiente, peraltro a diffusione sostanzialmente limitata all’area territoriale di una modesta provincia padana. Ed ora? Molta carne al fuoco.

Sono entrato in contatto con Claudio Calzana, scrittore a sua volta esordiente autore de “il sorriso del Conte”: presto Arzyncampo ospiterà una sua intervista. Non male. Un colpo da Maestro grazie alla disponibilità di un emergente che, possiamo starne certi, ha la classe e i numeri per diventare un Maestro.

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Il suo stile, oggi, può ricordare i racconti di Andrea Vitali in un rapporto tra Maestro e Allievo. Ma domani? Gli allievi, ricordiamolo, nascono e quindi crescono per iniziare quel percorso lento ma inesorabile che li porterà a surclassare il Maestro. Diciamola allora così: a Claudio Calzana la diamo a tre romanzi, appunto “il conte“, poi a seguire il prossimo (al quale sta lavorando) ed infine un altro ancora dopodiché qualcuno forse ricorderà ancora di un certo Andrea Vitali. Chi? Mah, un buon medico rivierasco del lago di Como. <Forse>, si dirà, <ha curato Calzana durante un breve soggiorno e, per questo, é diventato famoso>.

Di palla in frasca. C’era stato, tanto tempo fa, mesi e mesi fa, un approccio con una ragazza, Cinzia, che vantava conoscenze a non finire e la disponibilità ad organizzare una rap-presentazione musical poetica al castello di San Pietro in Cerro (sarebbe, se non erro, la tredicesima). In cambio di 200,00 € all’insegna che chi lavora spesso ne vuole adeguato conseguente compenso e per il poeta di belle speranze si mette male. L’avevo persa di vista: lavorava in un bar che ha cambiato gestione. Pochi giorni fa l’ho ritrovata. Lavora al bar interno del mio supermercato. Buono a sapersi. Il castello è sempre al suo posto. Da secoli. Forse aspetta il momento giusto per ospitare la “Doctor Arzy poetical folk band“, se mai quel momento verrà (finché c’è vita, quel castello resta sempre là).

Morto il presidente della cooperativa editrice Vicolo del Pavone, Oreste Franchi detto Toti, se ne fa un altro. Nome? Per ora conosco il cognome, Veneziani. Di lui non so altro ma so che la cooperativa prosegue i lavori, le rotative must go on. Non è stato facile superare la porta d’ingresso entrando nei locali dove ero abituato a trovare Toti fino a tarda ora. Ma vita e morte si sovrappongono, cambiano fatti e volti, restano le attività. In questo caso resta la casa editrice con le sue attività: mancato il Presidente e fondatore, sono comunque in preparazione tre libri. Breve colloquio ed ecco subito, massima disponibilità a stampare un secondo libro poetico pargol del cor. 90 pagine circa. 300 copie, 1.750 € a mio carico e per il resto tutto come in occasione del primo libro, tre anni orsono (presentazione nel salone della casa editrice, presenza nel sito internet, stampa inviti per tre rappresentazioni, distribuzione nelle librerie locali) quando però il prezzo era stabilito a 1.200 €.

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Differenza non da poco. D’obbligo la cautela e la riflessione. In ogni caso ora la piccola cooperativa editrice chiude i battenti, se ne riparla a settembre. Nell’attesa ho spedito una mail con allegato il dattiloscritto di “Vietato attraversare i binari. Servirsi del sottopassaggio” a Guido Farneti, giovane editore in Roma (Azimut Srl). In onore ad una vecchia amicizia e a reciproca stima maturata via web. Poche speranze. Guido ha scritto e pubblicato di suo poesia con vari editori per alfine cambiare ruolo trasformandosi in editore indipendente. Con una scelta editoriale precisa: poesia praticamente esclusa. Ma la proposta era dovuta, oltreché … interessante.

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In concreto, Vicolo del Pavone può offrire una notevole entratura in sede locale che nessuna casa editrice (tranne le grandi) può sognare. Di converso Azimut, come altri editori specializzati, possono offrire un respiro territorialmente più ampio che la piccola casa editrice in forma cooperativa di insediamento padano, Vicolo del Pavone, nemmeno si sogna.

Dunque, che fare? Se ne parlerà a settembre. Intanto Fabrizio, col suo cortometraggio “Prosit“, è stato ammesso al Pesaro horror film festival, sezione il ritorno dei corti viventi“, un bel riconoscimento di valore. Contemporaneamente, visto che le buone notizie non arrivano mai sole, il mio figliolo aspirante cineasta è stato ammesso al corso che terrà ad agosto a Bobbio il Maestro Marco Bellocchio. Mentre Edoardo riposa in attesa riprendano le lezioni di montaggio e tecniche di ripresa dell’Accademia del Cinema di Bologna. Piccoli artisti crescono e s’apprestano a mandare in soffitta l’ormai vecchio scrittorucolo di belle speranze ma finché potrò procurarmi penna, calamaio e bianco foglio la lotta sarà dura.

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Insomma, molta carne al fuoco: visto che tra due settimane partiremo per passar vacanza nella dacia in riva al buon vecchio fiume nella verde appenninica Val Trebbia, sarà barbecue ad oltranza. Soprattutto, in questo caso, molto fumo, ottimo arrosto.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

2 Risposte a “Sogni d’autore: brancolando nel buio per antiche contrade me ne vò, incontrando Lucia Volpi, Claudio Calzana, Guido Farneti”

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