Saluto con botti al 2018 portatore di nonnitudine e altro, pace musica e amore per il 2019

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Volge al termine il mio 65° anno di vita vissuto che si concluderà alle ore 6.00 circa del 14 febbraio quando appunto taglierò il traguardo dei 64 anni all’anagrafe (ovvero 65 vissuti)con la ‘partenza’, subito dopo del mio 66° da vivere (65 all’anagrafe: ma che casino!).  Una veneranda età, non c’è che dire. Qualche giorno fa una simpatica anzi simpaticissima collega, Mara, affermava che dimostro sessantanni. Dopo un attimo di silenzio (e di apparente vigliacco sconcerto) i miei due figli, Fabrizio ed Edoardo, verificato il mio rapporto di governo dirigenziale delle attività di lavoro di Mara, si sono scatenati in gratuiti ed assolutamente ingiustificati commenti sulle finalità dell’affermazione della oltremodo simpaticissima collega alla quale mi riservo di presentare addolorate scuse per l’illazione assolutamente ingiustificata dei suddetti figli sapendo che il suo ‘interesse’ è ch’io ritardi il più possibile il mio pensionamento valutato che passato un Direttore chissà qualaltro arriverà. Ma detto questo, come chiudere l’anno appena trascorso? Questo 2018 nel quale tanto c’hanno ‘interessato’ e ‘coinvolto’ con la retorica del 1918 e della Grande Guerra, con quel 1968 fatto in buona parte dai figli della borghesia emergente per ottenere nelle aule i distributori di Coca-Cola e che sul fine dell’anno la Sergio Bonelli Editore (che per Edoardo nel 2018 ha significato l’inizio d’una collaborazione professionale come colorista per un fumetto che uscirà forse nel 2019) ha ritenuto di celebrare con un fumetto intitolandolo “Cani sciolti” (forse ignorando che questi senza gruppo e senza partito furono frutto del terribile 1977 pararivoluzionario e non del 1968 semplicemente protestatario). Beh, guardavo le immagini del Natale 2017: in casa festeggiavamo con Fabrizio, Elettra e la loro prima figlia, Fara, mia prima nipote capace (maga o strega o fata che sia) di rendermi nonno. Il 2018 ha portato la seconda nipote, Olimpia a sua volta capace di rendermi binonno. Festeggiavamo quel Natale ormai lontano presenti Edoardo e Daniela, allora dolci morosini oggi dal giugno 2018 just married.  Sono 40 i libri letti nell’anno ma in compenso quanto a pubblicazioni personali e rap-presentazioni il 2018 sarà ricordato come anno sabbatico. Nel cassetto (e negli appunti vergati nell’apposita agenda) ci sono tre testimonianze raccolte sul periodo 1943-1945 che costituiscono l’impianto di un potenziale prossimo libro. Vero che nell’estate, nel suggestivo ambiente della verde Val Trebbia, zona Perino, c’è stato un primo accenno di interesse da parte della collaboratrice di un editore piacentino, tuttavia altri due incontri di testimonianza sono andati deserti e comunque di mettere nero su bianco quanto già raccolto non se ne parla. Buio quasi totale anche in termini dei miei racconti in versi: esaurimento della vena? E, a questo proposito, va ricordato l’incidente di percorso del mio cuore scopertosi ammiratore di Little Tony e del suo ‘Cuore matto’, con tanto di ricovero in Utic, evento in fondo in fondo benefico visto che ha determinato una serie di correttivi nelle modalità di vita. Così, dopo aver toccato il ragguardevole livello dei 96,6 kg per 1,70 mt. d’altezza (livello obesità 2 iniziale), la lancetta della bilancia torna ad oscillare verso la sinistra del quadrante (al controllo di fine dicembre – invero prima del pranzo natalizio – siamo a livello sovrappeso, quindi abbandonato addirittura il livello obesità 1) mettendo in discussione il mio guardaroba in termini di taglie pantaloni e recupero maglioni dei tempi che parevano andati e dimenticati. Altri eventi caratterizzanti? Direi i danni alla mia auto aperta, mentre era placidamente parcheggiata, come una scatoletta di tonno (parafrasando il cinema) da un uomo in fuga senza copertura assicurativa ma, per sua sventura, un giovane di passaggio dotato di grande senso civico ha lasciato la sua testimonianza e, dopo tre mesi di tribulazioni, l’assicurazione ha pagato la riparazione avvalendosi del fondo di solidarietà garantito dallo Stato. Tagliato, a settembre, il nastro delle Nozze di Corallo (35 anni di vita comune condivisi con Dalila) con la consueta visita alla Villa dei Capolavori di Mamiano di Traversetolo e la successiva sosta al ristorante La Vecchia Fucina di Bannone. Diversi i colleghi e le colleghe Ausl che hanno salutato ed iniziato una nuova vita da pensionati ma, finalmente, sono state autorizzate sostituzioni senza le quali la Pubblica Amministrazione stava rischiando di soffocare e questo, per un ospedale, non è certo notizia buona perché non sono i muru nuovi a fare la salute dei cittadini ma il personale presente e l’attrezzatura a disposizione. Ma a questo punto rischio di polemizzare e come al solito remare controcorrente. Niente di nuovo, a dire il vero, ed anzi il copione si confermerà anche nell’anno nuovo: rassegnati non resta che viverlo e, ricordando il 50° anniversario di Woodstock, augurare buona musica per tutti.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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