“Rottofreno e il freno rotto: un esempio di etimologia popolare”, intervento di Daniela Castelli

Rottofreno (PC) sullla via Emilia: quanta gente passa, quanti scongiuri

L’etimologia,in senso proprio, è l’origine di una parola ricercata con metodo dagli storici della lingua.L’etimologia popolare, invece, è ben altra cosa. Il popolo, di fronte al nome di un luogo, spesso ha tentato da solo di darne una spiegazione basata sulla fantasia e non sulla ricerca storica. Di conseguenza l’etimologia popolare, che spesso è buffa, è solo una curiosità, che non ha alcun valore.Ve ne offro un esempio.Rottofreno è un paese del Piacentino.Secondo una diffusa etimologia popolare, il termine deriverebbe dal fatto che, in quellla località, alla carrozza di Napoleone si sarebbe rotto il freno. Non esiste nessuna notizia storica di tale fatto. Ma molti sono risaliti addirittura ad Annibale, che, nei giorni della battaglia della Trebbia, avrebbe dovuto fermarsi in quella località per la rottura del morso(il freno)del cavallo.Un’altra assurdità, che ebbe però molta diffusione tanto che nello stendardo del paese è raffigurata la testa di un cavallo grigio con il morso rotto.
L’origine, anche se non certissima, è comunque ben diversa.Deriva da un termine germanico riferito agli abitanti del luogo:”roth fried”,”amante della pace”,storpiato poi nellla pronuncia longobarda per giungere alla latinizzazione “Rottofridus” e all’italianizzazione “Rotofredo” e poi “Rottofreno”.Quindi nesssun freno rotto né di Annibale né di Napoleone.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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