Presentazione de “Storia della Brigata Piacenza” a Castell’Arquato domenica 5 Novembre ore 17,00

Prosegue il ciclo di iniziative letterarie a cura dell’Associazione Culturale Terre Piacentine: domenica 5 Novembre alle ore 17,00 a Castell’Arquato presso la Sala CEA raggiungibile dalla Piazza Monumentale (guardando il Palazzo del Podestà la scalinata a destra), saranno presenti gli autori Filippo Lombardi ed Ippolito Negri per la presentazione del libro “Storia della Brigata Piacenza” di Marvia Edizioni. Moderatore della serata Claudio Arzani. A seguire la rappresentazione del testo “… e venne Novembre, ma non bastò” con lo stesso Arzani, Carla Delmiglio (autori con Luca Isidori), Paolo Morlacchini e Dalila Ciavattini.

Filippo Lombardi – Ippolito Negri
PIACENTINI NELLA GRANDE GUERRA

A qualcuno potrebbe suonare strano, in questa collana, un volume sulla Brigata “Piacenza”, che a dispetto del nome rimase in città solamente dieci settimane dopo la sua costituzione, e solamente con uno solo dei suoi reggimenti, il 111°. Ma a Piacenza rimase sempre, presso Palazzo Farnese, il deposito di questo reggimento, cioè la struttura destinata a vestire, armare e addestrare le reclute e i richiamati da inviare di rincalzo al fronte. Una presenza quindi maggiore di quella del Reggimento di cavalleria “Ussari di Piacenza”, che fu sempre di stanza a Parma. Inoltre i legami di Piacenza con questa unità sono sempre stati fortissimi: la nostra provincia era una delle principali zone di reclutamento, e per questo numerosi piacentini fecero parte delle sue fi la durante la Grande Guerra: sono almeno 150 i nostri concittadini che lasciarono la vita mentre combattevano nei ranghi della “Piacenza”. A loro è idealmente dedicata questa ricerca, che abbiamo tentato di illustrare proprio con le immagini di alcuni di questi soldati, perché ad un nome fosse, una volta tanto, associato anche un volto. Come si spiega nelle pagine che seguono, i materiali su cui basarsi per una ricerca storica di questo tipo non sono molti. Oltre ai fondamentali volumi editi dall’Uffi cio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, vanno ricordati i due volumi commemorativi (Albo d’Oro) editi dai reggimenti costituenti la brigata, quello del 111°, abbastanza comune, edito nel 1919, e quello del 112°, molto più raro, dato alle stampe nel 1920. Abbiamo poi potuto consultare due diari tenuti da soldati della Brigata: “Diario di un fante sul Carso”, di Luigi Musini, e “Dal mio taccuino di guerra” di Roberto Belvedere. Un grande impulso a questa pubblicazione è stato dato dal fortunoso ritrovamento, sul mercato antiquario, di un corposo frammento di quello che era probabilmente il diario della 8ª Armata: si tratta di un brogliaccio destinato ad essere ricopiato, 16 pagine manoscritte nelle quali si racconta dei fondamentali giorni dal 16 al 20 giugno 1918, quando i fanti del 111°, al comando del colonnello Vincenzo Ruocco, si sacrifi carono per la riconquista di Nervesa, durante la battaglia del Solstizio, quando gli austriaci fecero il loro ultimo, grande sforzo per disarticolare la linea difensiva italiana sul Piave. Si tratta di un documento eccezionale, unico nel suo genere, che permette al lettore di avere una visione d’insieme di quel campo di battaglia nel quale si muovevano numerose divisioni di fanteria italiane e austriache.

Indice
Prefazione
I DIAVOLI BIANCAZZURRI DELLA BRIGATA “PIACENZA”
IL DIARIO DELLA 8ª ARMATA
PIACENZA PER LA “PIACENZA”
GLI UOMINI CHE NE FECERO LA STORIA
Comandanti della brigata “Piacenza”
Ricompense
Piacentini decorati
Caduti piacentini nella “Piacenza”
LA 103ª DIVISIONE FANTERIA “PIACENZA” (1942 – 1943)

Filippo Lombardi, medico psichiatra, autore di diversi libri pubblicati con Marvia editore nella collana ‘Piacenza in Grigioverde 1915 – 1918’

Ippolito Negri, giornalista professionista ha lavorato per diversi quotidiani nazionali concludendo la carriera nei giornali milanesi come caporedattore de “Il Giorno”. Attualmente si occupa di storia locale e dirige la rivista «L’Urtiga quaderni di cultura piacentina».

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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