“Nessun tocchi quella lapide partigiana”: lo scrivevo (leggi qui) il 16 marzo 2018 all’indomani dell’annuncio dei lavori di abbattimento dei vecchi capannoni e del muro di cinta tra piazzale Velleia e via Calciati per far posto ad un nuovo supermercato con tanto di ampio parcheggio. Ne seguì un dibattito in Consiglio Comunale e, all’unanimità di tutte le formazioni politiche, venne assicurato che la lapide restava al suo posto o, al limite, sarebbe stata ricollocata ma sempre nella stessa piazza.
La lapide ricorda che due giorni prima della Liberazione di Piacenza, il 26 aprile 1945, due giovani partigiani, Renato Gatti (nato il 16 marzo 1926) e Carlo Alberici (nato il 16 marzo 1922), scesi in città per una perlustrazione della zona e per verificare la presenza di tedeschi, arrivati in quella che all’epoca era estrema periferia, hanno trovato in agguato nell’attuale piazzale Velleia, un gruppo di nazisti (e forse di fascisti) che non hanno esitato a sparare uccidendoli.
La demolizione è iniziata da un paio di settimane e ieri ecco l’abbattimento del muro di cinta. La ‘sezione’ con la lapide però è effettivamente rimasta al suo posto: assicuriamoci che lì è e lì resti, non c’è infatti motivo per spostala o ‘ricollocarla’, lo spazio libero è più che sufficiente sia per il nuovo supermercato che per il programmato parcheggio.