Piacenza: chi ha deciso la raccolta dei rifiuti gestita con criteri talebani?

Plastica, carta, lattine, alluminio, scatolame, il tutto vetrificato?

La raccolta differenziata dei rifiuti finalizzata ad un corretto smaltimento o addirittura recupero del consumato (si pensi alla carta, alla plastica, all’alluminio dello scatolame, ecc.)? Non solo legittima ma auspicabile, se vogliamo prima di tutto non solo una città ma un mondo migliore, più pulito, più sano, con meno rifiuti da affondare in mare o lanciare nello spazio ridotto a modello di pattumiera. Tuttavia. Se dall’auspicio passiamo drasticamente dalla sera alla mattina a un cambio di passo totale, siamo solo talebani e i risultati sono ben diversi da quelli che qualche oscuro burocrate talebano può aver immaginato lavorando isolato dalla realtà. Viene disposto di passare completamente alla raccolta differenziata con bidoni a diversi colori ciascuno per tipo di rifiuto? Viene disposta l’eliminazione totale dei bidoni verdi finora destinati alla raccolta del capita quel che capita? La volontà è quella di passare da uin 60% di raccolta propria al 100% da un giorno all’altro? La volontà è quella di non tener conto di una quota differenziata di cittadini? Si ritiene che una novantenne con ridotte capacità motorie abbia la stessa capacità ‘reattiva’ di un cinquantenne abituale frequentatore di palestre e corsi di danza? I risultati li ben vediamo illustrati nelle due immagini piacentine, elegia dell’acutezza dei tecnici incaricati di gestire le modalità di raccolta.

Sacchi sparsi in attesa di passaggio ritiro due volte a settimana: e quando il caldo esploderà?

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.