Novità letterarie da InfiniteStorie.it (18/13) con immagini da ‘Disegni e dipinti’ di Giuseppe Faretina artista in Torino

Dalla serie ‘Disegni e dipinti’ di Giuseppe Faretina, artista in Torino

Per tutti

* Un bel sogno d’amore * di Andrea Vitali (Ed. Garzanti, pp. 384, euro 17,60). A Bellano gira voce che presso il cinema della Casa del Popolo verrà proiettato “Ultimo tango a Parigi”. Siamo nel febbraio del 1975, e per i vicoli del paese spazzati dal gelo si scatena una guerra senza frontiere. A combattersi due fazioni ben distinte: da una parte gli impazienti che fantasticano a briglia sciolta sulle vertiginose scene di nudo che ci si aspetta di vedere sullo schermo; dall’altro, schierati con il parroco, coloro che pretendono di evitare a Bellano una simile depravazione, e snocciolano rosari come se fossero impegnati in una guerra preventiva contro il demonio. I tempi però sono cambiati, e nulla può fermare il “progresso” né, tanto meno, intralciare gli affari di Idolo Geppi, gestore del cinema, che ha provveduto per tempo a maggiorare i prezzi dei biglietti. Ma Idolo non è l’unico ad approfittare dell’occasione. Adelaide, giovane e volitiva operaia del cotonificio, mette con le spalle al muro Alfredo, il fidanzato eternamente indeciso su ogni cosa: o la porterà al cinema o lei ci andrà lo stesso, magari con quel bel fusto di Ernesto, che le ha già messo gli occhi addosso e che a lei non dispiace neanche un po’, per quanto sia una testa matta e non ci vuole molto a capire che presto o tardi finirà per mettersi nei guai. Cosa che puntualmente accadrà di lì a qualche mese, quando Ernesto finirà implicato nel contrabbando di sigarette riuscendo a inguaiare la stessa Adelaide.

* Sto bene è solo la fine del mondo * di Ignazio Tarantino (Ed. Longanesi, pp. 304, euro 14,90). “It’s the end of the world as we know it (and I feel fine)” cantavano i R.E.M. alla fine degli anni Ottanta e tutti gli adolescenti di quel periodo ricordano questa famosissima canzone. Tutti tranne Giuliano, per il quale la libertà di poterla cantare a squarciagola è stata una difficile conquista. Giuliano è l’ultimo nato di una numerosa famiglia meridionale. Sua madre, Assunta, è una donna mite e devota che ha annientato se stessa per occuparsi dei figli. Il padre è un depresso cronico, che sfoga in modo violento la sua frustrazione. Un giorno Assunta accoglie in casa due sconosciuti in abiti eleganti che, annunciandole l’imminente giudizio di Dio, le promettono la felicità e la salvezza eterna destinate agli “eletti”. L’ingresso di Assunta in seno alla “Società” porterà a drastici cambiamenti nella sua vita e in quella dei suoi figli, costretti loro malgrado a condividerne la scelta. Soprattutto Giuliano, diviso tra il desiderio di assecondare le imposizioni e le manie religiose di una madre sempre più ossessionata dal peccato e il tormento che gli procura una vita di privazioni incomprensibili: l’isolamento a scuola, un amore soffocato e vissuto come colpa da nascondere, le sue giornate non più scandite da feste, partite di pallone o gite al mare ma dalle cupe assemblee nella “Sala del Regno” e dal servizio di testimonianza porta a porta. Con l’adolescenza, però, l’amore che lo lega alla madre entrerà naturalmente in conflitto con il suo bisogno di affermare la propria identità. E a quel punto sarà davvero la fine del mondo così come Giuliano l’ha conosciuto.

* L’uomo di Bruxelles * di Mario Delgado Aparain (Ed. Guanda, trad. di Silvia Sichel, pp. 158, euro 12,50). Tutte le città sudamericane hanno un buco. E se non è in strada, è in fondo al cuore. Augusto Almeida, sindaco di Mosquitos, ne è convinto. Per questo preferisce spendere per dare un bicchiere di latte a un bambino piuttosto che coprire un enorme buco proprio al centro della strada principale. Criticato e odiato dai suoi concittadini per colpa della sua cattiva amministrazione e perseguitato da strani incubi, Almeida medita di uccidersi. Per fortuna, poco prima di mettere in atto la fatale decisione, qualcuno gli suggerisce un’idea folgorante: chiedere aiuto all’Unione Europea. È così che in una Mosquitos sferzata dalla pioggia battente si presenta un uomo biondo, alto e magro, armato soltanto del suo ombrello parigino: è Marc Rimés, l’uomo di Bruxelles, inviato dal Primo mondo con il preciso incarico di salvare la sfortunata città. E chi meglio di lui potrebbe riuscirci? Del resto, conosce i sindaci di Jefferson, di Comala e di Macondo, gli stessi a cui anche Almeida ha già scritto una dettagliata proposta in sette punti per il recupero dei paesi e delle città letterarie.

* La magnifica felicità imperfetta * di Lucia Vastano (Ed. Salani, pp. 224, euro 12,90). “Quando all’estero mi chiedono quale sia il profumo dell’India io non ho dubbi. È il gelsomino. Quando vivevo in strada, come voi, il profumo che mi era più familiare era un altro. Molti la chiamerebbero puzza. È l’odore della miseria di cui tutti hanno paura. Anche questo per me, oltre al gelsomino, è il profumo dell’India”. Può un giovanissimo lanciacacca cambiare il mondo? A sette anni Rakesh diventa uno dei tanti bambini che vivono per la strada a Delhi, e il suo mestiere (più “pulito” che rubare) è lanciare escrementi sui piedi dei turisti per conto di un lustrascarpe. Ma lui ha un piano diverso: è determinato, sa leggere e scrivere, e ha per amico un baba, un saggio guru che gli fa da guida con i suoi consigli. La storia spumeggiante di un ragazzo che si riscatta dalla miseria, ma anche un omaggio sentito e toccante all’India. Un canto d’amore carico di umanità, di ironia e di speranza.

Dalla serie ‘Disegni e dipinti’ di Giuseppe Faretina, artista in Torino

Per gli appassionati del genere “Thriller, Horror, Noir”

* Cronaca di un suicidio * di Gianni Biondillo (Ed. Guanda, pp. 196, euro 14,50). Una semplice vacanza a Ostia, con la figlia Giulia. Doveva essere un momento di relax per l’ispettore Ferraro: qualche giorno di distensione per cercare di costruire un nuovo rapporto con quella ragazzina in piena adolescenza. Durante una nuotata al largo una barca alla deriva attira la loro attenzione. A bordo un biglietto lascia intendere che qualcuno ha deciso di porre fine alla sua vita. “Perdono tutti e a tutti chiedo perdono”, c’è scritto. E sotto, “Non fate troppi pettegolezzi”. Parole prese in prestito da Cesare Pavese, che Giulia, lettrice appassionata, riconosce subito. Una volta chiamati i colleghi di Roma, la faccenda sembrerebbe finita lì per Ferraro, se non fosse che il suicida ha lasciato un’ex moglie a Milano, e all’ispettore tocca l’ingrato compito, tornato a casa, di informare la donna. E così, suo malgrado, in una calda estate milanese, Ferraro si trova coinvolto insieme alla figlia in un’indagine sul destino di un uomo qualunque, Giovanni Tolusso, che partito dal nulla era riuscito caparbiamente a costruirsi una vita dignitosa. Fino a quando, in un’assolata mattina romana, il recapito di una cartella esattoriale aveva segnato l’inizio della sua fine.

* Blackout * di Marc Elsberg (Ed. Nord, trad. di Roberta Zuppet, pp. 628, euro 18,60). Un semaforo che smette di funzionare all’improvviso, una frenata brusca, poi il vuoto. Quando Pietro Manzano si risveglia al pronto soccorso, ricorda poco di quanto è successo. Una sola cosa è certa: non è l’unico a essere rimasto coinvolto in un incidente d’auto per via di un guasto alla rete elettrica. Tutta Milano è al buio. E, nel giro di poche ore, inizia a circolare la notizia che il blackout coinvolge l’intera penisola e che, come un’inarrestabile marea nera, si sta propagando anche in Austria, Germania, Francia. È come se un intero continente si stesse “spegnendo”. Da ingegnere informatico, Piero intuisce subito che non può trattarsi di un banale malfunzionamento e, una volta tornato a casa, trova un’agghiacciante conferma ai suoi sospetti: è stato diffuso un virus che ha mandato in tilt tutti i contatori della città. Tuttavia, non appena si mette in contatto con le autorità, Piero si scontra con un muro di diffidenza e scetticismo. Anzi, da quel momento, la polizia comincia a pedinarlo, quasi fosse lui il responsabile del sabotaggio. E, in breve, Piero si rende conto del perché: qualcuno si è introdotto nel suo account di posta elettronica e ha mandato alcune e-mail a dir poco compromettenti. Determinato a provare la propria innocenza, nonché a smascherare il vero colpevole, a Piero non rimane altra scelta che farsi strada attraverso un’Europa ridotta in ginocchio dalla mancanza di energia, dove il pericolo è in agguato dietro ogni angolo, nascosto nelle tenebre del blackout.

* Spirito Noir Collection * di Marcello Fois, Maria Elena Corbucci e Piero Colaprico (Ed. Salani, pp. 100, euro 9,90). Cinque esordi di altrettanti talenti del noir italiano in un’antologia con la prefazione di Piero Colaprico e un racconto inedito di Marcello Fois. Una selezione di qualità emersa dal Premio Zucca – Spirito Noir Collection 2012.

Dalla serie ‘Disegni e dipinti’ di Giuseppe Faretina, artista in Torino

Per gli appassionati dei generi “Avventura” e “Storico”

* L’ultimo baluardo * di Bernard Cornwell (Ed. Longanesi, trad. di Donatella Cerutti Pini, pp. 442, euro 18,80). Settembre 1810. Determinato a conquistare il Portogallo, Napoleone manda il proprio esercito oltre la frontiera spagnola. L’ultima cosa che i francesi si aspettano di trovare è un territorio depredato e spoglio: l’esercito britannico, infatti, alleato dei portoghesi, oppone un’ostinata resistenza, mirando a fare terra bruciata per affamare il nemico e, dopo averlo trascinato a ridosso di Lisbona, infliggergli la sconfitta definitiva presso l’inespugnabile linea di difesa di Torres Vedras, ideata dal generale Wellington. Per Richard Sharpe, valoroso capitano della compagnia South Essex, la situazione è più che mai difficile: non soltanto deve tener testa ai soldati francesi, ma anche guardarsi dalle trame del proprio colonnello, intenzionato a favorire la carriera militare di un ufficiale incompetente, che vanta importanti legami familiari. Il capitano è così obbligato a cedere a quest’ultimo il comando della compagnia in vista dell’imminente battaglia. Ma anche fuori dall’esercito le cose non vanno meglio: Sharpe deve vedersela con due fratelli portoghesi corrotti, che hanno intessuto una subdola trama per arricchirsi. A Sharpe, prigioniero dei due traditori, non resta che tentare una fuga rocambolesca per raggiungere il teatro della battaglia.

Dalla serie ‘Disegni e dipinti’ di Giuseppe Faretina, artista in Torino

Per gli appassionati del genere “Storie vere”

* Come essere amico di una persona malata * di Letty Cottin Pogrebin (Ed. Corbaccio, trad. di Valeria Galassi, pp. 312, euro 18,80). Non siamo tutti uguali di fronte a una persona malata: le dinamiche, gli equilibri, i ruoli di un rapporto, tra amici o tra parenti, spesso vengono influenzati dalla malattia, che ne siamo consapevoli o no. Di fronte a qualcuno che soffre le antiche amicizie possono incrinarsi e le persone fragili possono perdere completamente la testa, ma anche c’è chi diventa ossessivo, chi iperprotettivo e, chi invece, ipercritico. E non tutti i malati sono uguali: c’è chi ama ricevere mille attenzioni e chi invece preferisce restare appartato, ma tutti i malati, in vari modi, hanno sperimentato lealtà e abbandono. Scritto da una donna che ha lottato e ha vinto contro il cancro, questo libro è il “galateo” della malattia, ma non c’è niente di formale nei rapporti che regolano le vere relazioni umane. Letty Cottin Pogrebin ha raccolto direttamente, nelle sale d’attesa e dalla voce dei pazienti, testimonianze preziosissime che si traducono in una serie di comportamenti concreti a cui fare attenzione quando siamo vicino a qualcuno che soffre, ma che soprattutto ci devono far riflettere su una verità ovvia che però qualche volta ci sfugge: tutti i malati hanno bisogno soprattutto di coraggio e la sincerità, l’amore e il sostegno delle persone care sono la migliore medicina che sia mai stata inventata.

Dalla serie ‘Disegni e dipinti’ di Giuseppe Faretina, artista in Torino

Per gli appassionati del genere “Ragazzi”

* All’ombra dell’uomo montagna * di Rosa Mogliasso (Ed. Salani, ill. di Corallina De Maria, pp. 56, euro 11,00). Il più famoso viaggiatore di tutti i tempi torna a raccontare la sua storia, più bizzarra, fantastica e incantevole che mai. Gulliver è un esploratore di mondi, è un avventuriero innamorato di ciò che è nuovo, e se il destino capriccioso lo scaraventa come gigante tra i piccolissimi e piccolissimo tra i giganti lui non si lamenta né litiga, ma parla, si confronta, trova soluzioni, e alla fine fa ritorno a casa, più intelligente e saggio di prima. Le avventure di Gulliver tornano ora in questo prezioso libro illustrato, rapido come una canzone, leggero come un cartone animato e capace di incantare ancora chi lo legge per la prima volta o per l’ennesima.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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