“L’eredità del Fantini”, romanzo di Marco Ghizzoni, Guanda editore, 2016

Terza prova dell’autore de Il cappello del maresciallo, Marco Ghizzoni. Naturalmente sempre ambientato nella placida provincia cremonese, nell’immaginario paesotto di Boscobasso. Nella villa dove abitava la bellissima Edwige Dalmasso s’insedia il nuovo acquirente, il notaio Ersilio Cristalli. Decisamente antipatico, presuntuoso, con la puzza sotto il naso e la tipica arroganza di chi la natura ha voluto bassotto, da subito entra in contrasto con quelli che considera i buzzurri del piccolo paese, a partire dal maresciallo Bellomo e così via fino al Sindaco. Buono invece il rapporto con don Fausto. Conseguenza del fatto che il parroco gli promette il ruolo principale nella recita di Natale e questo, per l’Ersilio, calcare l’assito del teatro, presentarsi come attore, è il sogno della vita da sempre. Ma ecco l’imprevisto: Amilcare Fantini, meccanico dal glorioso passato letteralmente con le mani nei motori dei bolidi dei gran premi (fatto che gli ha garantito una fortuna in soldoni), viene trovato stecchito steso sotto l’auto dell’impiegata comunale Gigliola Bittanti, in officina. Esecutore testamentario delle sue volontà naturalmente il notaio alla porta del quale si presenta Mirella Fantini, suora in quel di Brescia, perfettamente a conoscenza delle notevoli ricchezze delle zio. Totalmente priva di scrupoli di coscienza e senza alcuna intenzione di utilizzare quel denaro per un bene diverso dal proprio interesse. Insomma, le solite beghe di paese, ricatti a luci rosse che arrivano a coinvolgere don Fausto, invidie, tradimenti, l’auto della Gigliola che misteriosamente sparisce dall’officina, pettegolezzi ed equivoci, storie d’amore che nascono, altre sul punto di finire, il reggiseno dell’Edwige che  appare incastrato nel calorifero della villa del subentrato notaio, il brigadiere Mancuso sempre più impegnato in focose notti passate a letto, una lettura leggera che ti trascina di pagina in pagina grazie al metodo di raccontare ogni episodio in massimo due facciate che ti lasciano col fiato sospeso in attesa dell’evento immediatamente successivo destinato a sorprenderti. Insomma, una buona lettura, un simpatico romanzone a tinte gialle che ti lascia nell’attesa della prossima puntata che sicuramente Ghizzoni non ci farà mancare.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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