“La vita, la morte. Dopo la vita, il nulla” di Claudio Arzani

La morte. La vita oltre la morte? Esiste una vita oltre la morte? La morte è vita, ovviamente altra vita ma pur sempre vita? Certo che la morte è vita, mi si dice, qualcuno mi dice! Con tanto di punto esclamativo. Muore il corpo, finisce una vita, ne nasce una nuova, quella dell’anima.

L’affermazione mi lascia perplesso. Io esisto. Sono corpo e pensiero. Quando muoio muore il corpo e muore il mio pensiero. Dunque la morte non è vita, la morte è nulla, il nulla.


No. Dicono. Urlano. Noi siamo anima e l’anima è temporaneamente prigioniera nel corpo. Quando il corpo muore l’anima è finalmente libera, esce dal labirinto ed inizia la vita come puro spirito.

Non so, mi sembra teoria pura senza nessuna base scientifica, senza controprova. Fantasia, forse. Oppure speranza di chi non capisce e non vuole capire e tanto meno accettare il come e il perché possa la vita (del corpo) finire. Per lasciare spazio semplicemente al silenzio eterno del nulla.

Siamo entità in transito volte all’eterno. Oppure presenze occasionali con un tempo limitato ed una fine conclamata.

Anche a me l’idea del nulla non piace. Il nulla non mi piace per nulla. Ma non per questo mi illudo di una vita oltre la vita della quale in verità nessuno sa nulla. Vivo e finchè posso voglio vivere questa vita. Punto. Poi non sarò più. Comunque.

Vivrà l’anima? Bene. Ma sarà altro. Sarò altro. Un altro. Se sarò. Non più io. Per me nulla oltre il nulla.

E attenzione comunque a non enfatizzare troppo questa questione del “dopo”. C’è chi può farne un uso distorto. Promettendo meravigliose praterie, pace e amore (tante donne a disposizione), gloria, felicità così invitando ad una presunta “bella morte”.

Piena libertà per ciascuno di pensarla come meglio crede ma, per quanto mi riguarda, la morte comunque non è mai “bella”, vivere questa nostra vita lo è. Sempre e comunque, la vita, questa vita è bella

La morte è solo morte, la morte è nulla.

La mia morte /non è buona morte / non è cattiva né orrenda morte // la mia morte / è solo morte / non chiamata ma toccata in sorte // … // non è mancanza di rispetto / ma t’ignoro o mia morte, / resta chiusa fuor nella corte // scusa tanto ma ti rigetto / non s’hanno d’aprir quelle porte / non è ancor ora della cattiva sorte. //”

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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