“La foresta rossa di Chernobyl”, lirica di Claudio Arzani (premiata a Cortemaggiore)

A - copertina libro (2)
“Leggende riportate dai passeri in volo / passati in Ucraina a primavera, / morte, silenzio e il vento soffia lento / trenta anni dopo ancora silenzio a Chernobyl” – Illustrazione di Edoardo Arzani per la copertina del libro “Il soffio del vento, Da Chernobyl a Caorso trent’anni dopo”, Pontegobbo edizioni (presentazione venerdi 29 luglio alla settimana della letteratura a Bobbio).

Soffio di vento di tramontana,
scuote la ruota del luna park,

cigolano le strutture arrugginite,
sembrano lamenti, dolore, rimpianti.
Dove sono i ragazzi innamorati
che salivano sulle navette,
la ruota li portava verso il cielo
nessuno vedeva quei baci appassionati.
Ma non mancavano anche gli adulti
tecnici e operai della Centrale
alla domenica vestiti a festa
sorrisi alle mogli e dolci zuccherati.
Dalla ruota nessuno più ammira
la verde pianura l’acque del Prjp’yat’,
acqua grigia carica di radioisotopi,
enormi pescigatto, genetica mutazione.
Nel giardino dondola spezzata
l’altalena ai bambini destinata,
par che pianga nel salone dell’asilo
bambola rotta e abbandonata.
Maestro silenzio domina nelle strade,
stan lontani cani, lupi e cinghiali,
talvolta rotolano cespugli e arbusti
nessuna traccia di aironi bianchi.
Invisibile e impalpabili
iodio e cesio,
cripto, rutenio,
tellurio, plutonio,
ultimo gelido brivido,
stronzio 90, 90 la paura,
paura dell’ignoto, invisibile,
pioggia impalpabile, pioggia radioattiva.
Intorno la foresta coi tronchi rossi,
i rami e anche le foglie,
la chiamano foresta, foresta rossa
rossa del fuoco radioattivo.
Leggende riportate dai passeri in volo
passati in Ucraina a primavera,
morte, silenzio e il vento soffia lento
trenta anni dopo ancora silenzio a Chernobyl.

Nota: la poesia, inserita nel libroIl soffio del vento, Da Chernobyl a Caorso trent’anni dopo, è stata premiata nel concorso indetto dal Circolo Hostaria delle Immagini a Cortemaggiore per la sezione poesia storica.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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