“In silenzio come un fuoriscena”, lirica di Vincenzo Rocciolo, poeta in Albanella (SA)

Passerà questo vento di morte
che ha scardinato porte
e spalancato finestre senza schianti
seminando lutti e pianti.

La morte non ha ali e zampe grosse
ma arriva con un colpo di tosse
uno starnuto o un abbraccio
e si avvinghia al corpo come un laccio. 

La morte arriva con luci abbaglianti
e suoni di sirene assordanti 
e ti lascia senza forze e fiato
in un letto solo e abbandonato.

Ti dicono che sei anziano
ma tu hai le ali di un gabbiano
non c’è spazio in questo mondo
per chi vorrebbe fare un girotondo.

Guardi intorno a te e sono abbattuti
i tanti volti stanchi e sconosciuti
solo occhi dietro maschere in giro
che corrono senza un attimo di respiro.

Guardiamo gli altri con sospetto
ma ci manca tanto un po’ di affetto
mani strette in altre mani
come se non ci fosse più un domani.

Il virus ci ha fatto allontanare,
nonni senza nipoti da abbracciare,
giovani senza bocche da baciare,
piccoli senza amici per giocare.

E non c’è chi piange lacrime di omaggio
ad accompagnarti nell’ultimo tuo viaggio,
ma in silenzio come un fuoriscena 
abbandoni questo mondo e la sua arena.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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