E camminerai, nuovamente tra gli occhi delle strade, e respirerai con timore il vento del cambiamento. Correrai tra le braccia di chi ancora è lì, e che con forza, ha saputo aspettare. Senza paura danzerai sotto la pioggia del nuovo giorno tenendo tra le mani i fiori della vita Scambierai parole mute con occhi pieni di gioia, e godrai del calore che un sorriso ti può scatenare. Farai tante soste per un pieno di ossigeno e prenderai quel treno del coraggio un tempo perso. E sentirai il cuore che ti scapperà dalle mani e volare in alto, sempre più in alto… tra le nuvole della nuova libertà. Lacrime di gioia solcheranno le rughe che hanno scritto la sofferenza, ora asciugate dal più bel sole di una interminabile estate.
IL GIUDIZIO DELLA GIURIA
Essere poeti significa saper vedere oltre. In un momento difficile, come quello della pandemia da coronavirus, Giuseppina riesce a vedere al di là delle nuvole, riesce a scorgere l’arcobaleno alla fine della tempesta e ne porta i suoi colori qui, oggi. I suoi versi aprono al lettore una via di speranza, dove respirare finalmente a pieni polmoni il vento del cambiamento, dove ogni senso è riattivato. Nello stesso tempo in cui il gelido inverno si muta in una interminabile e calda estate, scorrono sul volto lacrime di sofferenza che pian piano si mutano in gocce di gioia.