“Il bagno”, “Domenica”, “Gitana”, “Donna nel giardino”, omaggio all’arte di Francisco Iturrino, pittore del gruppo fauve (1864-1924)

Il bagno, olio su tela di Francisco Iturrino

Francisco Nicolás Iturrino González è stato un pittore spagnolo. Nel 1872, la sua famiglia si trasferì a Bilbao; quando egli era ancora bambino, ricevette il suo primo insegnamento di pittura da suo zio, Elviro González, poeta, pittore e musicista. In seguito, ricevette la sua laurea in pittura. Alla fine di questo studio andò a lavorare come pittore a Parigi assieme a Henri Evenepoel, suo amico conosciuto durante gli anni in accademia.

Domenica, olio u tela di Francisco Iturrino

Successivamente stabilì un suo studio, a Siviglia, dove poteva fare la sue pitture. Nel 1906 si sposò con Marie Joséphine Delwit Schwartz, conosciuta in Belgio. Visitò molti paesi come il Paese basco, la Francia e la Andalusia, suo posto preferito per la sua bellezza paesaggistica, anche se le sue pitture non ritrassero questo ma bensì feste e ritratti di donne. Sempre in questo periodo cambiò il modo di dipingere: non usò colori scuri ma usò colori più accesi e allegri.

Gitana, olio su tela di Francisco Iturrino

Dal 1911 al 1912 passò un po’ di tempo in Marocco assieme a Henri Matisse, un amico di cui aveva molto legato. Nel 1920 sviluppò una cancrena sulle gambe e fu constretto ad operarsi ma, due anni dopo, morì.

Donna nel giardino

 

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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