Giovanni Agnelli per l’Italia intera è sempre stato l’Avvocato, anche se non si era mai preoccupato di abilitarsi ad esserlo per davvero.
Il Presidente emerito della Banca di Piacenza Corrado Sforza Fogliani, che avvocato lo è a tutto tondo, può a sua volta essere facilmente riconosciuto con la stessa sineddoche; per cui una parte, un generico titolo, viene a coincidere con tutta la persona, e quando nel piccolo mondo antico che è Piacenza si dice l’Avvocato, si pensa a Lui.
Patrocinando e aprendo la terza edizione del “Festival della cultura della libertà”, nella terra dove la “L/libertà” è di casa, compresa quella di uccidere veicoli di cultura come Carovane e Festivaldiritto, l’Avvocato fra l’altro ha testualmente dichiarato:
“Chi si arrovella se il festival sia di destra o di sinistra perde il suo tempo, neppure io saprei dirlo.”
E questa dichiarazione circoscritta alla natura del “suo” festival, nel titolo si è allargata alla natura della politica nell’intero globo terracqueo, sino a diventare …..
«Destra e sinistra? Idee da perditempo».
Anche se non posso nemmeno definirmi vecchio, i nuovi parametri me lo consentono a partire dai 75 anni e ho da poco iniziato il mio settantunesimo, adottando il linguaggio dell’Avvocato posso definirmi un “perditempo” ……
…… sia perché come tutti gli umani, compreso Lui, il nostro tempo lo perdiamo sistematicamente ed inevitabilmente, sia perché “destra e sinistra” a mio parere sono idee che conservano intatto il loro valore “politico”, come per altro lo stesso Avvocato senza volerlo magari, riconosce, laddove dichiara:
«La divisione vera è fra tutelati e non tutelati».
E già, perché un conto è riconoscere che la sinistra politica, in Italia più che altrove, svalutando la propria missione, si è da tempo dedicata più a tutelare i propri sacerdoti, che non la parte non tutelata e/o meno tutelata del popolo italiano;
altro conto è dimenticare che la destra, della parte non tutelata ha sempre fatto carne da macello elettorale e non solo;
e altro conto ancora è, per dirla con le parole uscite postume di Gian Maria Testa, dimenticare che in «questo povero tempo nostro» …
“tutto appassirà/per chi bestemmia le parole/che tutto appassirà/a chi bestemmia le parole”.