“Buon tempo, Annamaria Arlotta detta Dottorel, lungo l’arcobaleno che porta all’Altr/Ove”

E’ stato per caso: alcuni giorni fa ho saputo che Annamaria Arlotta non è più, che rimane un ricordo della memoria, che le nostre strade non avranno mai più un punto d’incontro in questo nostro mondo. Ci siamo conosciuti tanti anni fa frequentando un sito di giovani amanti dello scrivere in internet: ozblogoz.it che, a sua volta, oggi non esiste più ma che per quel periodo dai contorni leggendari rimane nel cuore dei tanti partecipanti sparsi dal Nord al Sud del BelPaese. Per quanto mi riguarda devo molto al web e ai siti letterari, a partire da scrivi.com. Era il 2004 e fu l’ispirazione per il mio primo libro di poesie. Poi seguì appunto ozoz e Annamaria (nickname Dottorel), che allora risiedeva a Como (credo), mi commentava, mi dava indicazioni sullo stile delle mie liriche che con ironia raccontavano storie come i trovatori di tempi andati. Così nasceva, grazie ad Annamaria, per esempio “Fate nere fate le streghe” (un verso: “… fate stupidine, fate sciocchine, / all’orsacchiotto fanno la posta, / con brillanti ammiccanti moine / del pelo di stoffa fan ricciolini” / …) che sarebbe in seguito diventato cavallo di battaglia nel 2009 del mio secondo libro di racconti in versi e in prosa, protagonista delle rap-presentazioni musicali e poetiche di quel periodo, quelle con d’accompagno l’organetto diatonico di Francesco Bonomini. Lei poi si trasferì a Rieti ma per un pò i contatti rimasero soprattutto attraverso facebook grazie al mio impegno politico di dissenso verso la decisione di scioglimento dei DS a favore del PD. IL 5 maggio di quel 2007 eccomi al PalaCongressi all’Eur di Roma dove veniva fondato un nuovo partito, Sinistra Democratica con l’obiettivo di una aggregazione delle forze della sinistra italiana, dell’adesione al Partito Socialista Europeo, della creazione di «un movimento diffuso su tutto il territorio nazionale, radicato nel mondo dei lavori, della cultura, delle nuove generazioni» con priorità della propria azione il rinnovamento della politica, la partecipazione e la questione morale. Il commento di Annamaria? “L’ennesimo grupposcolo scissionista che porta alla divisione della sinistra e in breve sparirà dalla scena politica“. Ci rimasi malissimo, spegneva l’entusiasmo di quella giornata fondativa, ma, come purtroppo racconta la Storia, aveva ragione lei. Comunque quel giudizio lapidario ha raffreddato i nostri rapporti limitando le occasioni e i contatti di confronto. L’ho ritrovata qualche anno dopo, considerato che il rapporto di stima reciproca restava, impegnatissima con una grande battaglia di civiltà: nel 2011 ha creato in facebook una pagina, “La pubblicità sessista offende tutti” che oggi conta oltre 16mila followers. La notizia, data nella pagina fb dalla figlia Ayla Mueller, che non potremo più sentirci, commentarci, aver contatti, mi ha lasciato attonito. Ma ancor più la strana coincidenza: la notizia data risale al 23 marzo 2020. Poche ore prima, il 22 marzo alle 22.30 circa entravo in ospedale: polmonite intestiziale, covid, iniziando il lungo peregrinare in Malattie Infettive, Rianimazione, Terapia Intensiva a un passo dall’essere uno dei tanti che in quelle ore hanno lasciato i loro cari senza nemmeno un ultimo saluto. Non conosco le cause della morte di Annamaria ma mi piace pensare che dall’Altr/ove anche lei mi abbia “dato una mano“, esattamente come aveva fatto consigliandomi e migliorando lo stile nella scelta del genere dei miei racconti in versi. Ciao, Dottorel, un sorriso, un abbraccio, una poesia e una lacrima. Buon tempo lungo l’arcobaleno che porta all’Altr/Ove, ovunque ora sia il tuo nuovo cammino.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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