Accadde oggi: 23 gennaio 1918, in Unione sovietica il consiglio dei commissari del popolo decreta la fondazione dell’Armata Rossa

Il Commissario del Popolo, olio su tela, di Tokarev, Vjačeslav Vasil’evič

L’Armata Rossa dei Lavoratori e dei Contadini  più comunemente Armata Rossa, fu il nome dato alle forze armate russe dopo la disintegrazione delle forze zariste. L’aggettivo “rossa” fa riferimento al colore tradizionale del movimento socialista e comunista. L’Armata Rossa fu istituita su decreto del Consiglio dei commissari del popolo e divenne l’esercito dell’URSS al momento della fondazione dello Stato stesso, nel 1922. Lev Trockij, commissario del popolo per la guerra dal 1918 al 1924, ne è considerato il fondatore.

L’Armata Rossa, guidata direttamente da Stalin con la collaborazione di vari generali, svolse una funzione decisiva durante la seconda guerra mondiale sconfiggendo in quattro anni di violente e sanguinose battaglie la grande maggioranza delle forze della Wehrmacht della Germania nazista e concludendo vittoriosamente il conflitto con la conquista di Berlino e Vienna. Nel suo periodo di massima espansione d’organico, nel 1943, l’Armata Rossa contava 10,5 milioni di effettivi tra ufficiali, sottufficiali e soldati ed era equipaggiata con migliaia di carri armati e cannoni moderni; le perdite per raggiungere la vittoria furono elevatissime: 11,2 milioni di soldati morti per cause di guerra nel periodo 1941–1945.

Dopo la vittoria sul Terzo Reich, nel 1946 la denominazione Armata Rossa venne, almeno ufficialmente, modificata in Armata Sovietica.

I marinai dell’Ottobre, olio su tela, di Sulimenko, Petr Stepanovič

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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