“La poesia urlo di dolore e di denuncia” nell’esibizione di Daniele Verzetti da Genova, rockpoeta

Continuano gli incontri del “mercoledi ci PIACE alla Galleria Borgo FaxHall” nella sede dell’associazione ‘Piacenza Cultura e Sport’ al 1° piano del Centro commerciale. Per l’esattezza mercoledì 19 penultimo appuntamento, protagonista Daniele Verzetti da Genova, rockpoeta. Ovvero la poesia che nulla concede all’intimismo, alle vicende personali se non inserite nell’essere soggetto sociale, partecipante alle cose, alle vicende della vita partecipata.

Temi di grande attualità, dalla violenza sulle donne, alla rincorsa verso la bomba nucleare, agli ‘omicidi bianchi’, la morte da infortunio sul lavoro. Poesia che sembra rifarsi in chiave moderna ai grandi cantastorie del passato unendo il racconto in versi alla rappresentazione teatrale e spesso alla musica tornando alle origini stesse della poesia.

Talvolta la lirica di Daniele sembra assumere forma che assomiglia alla prosa ma poco importa la definizione, al limite si parli di prosa poetica o di un passaggio letterario che assomiglia alle zebre dei passaggi pedonali con un continuo ondulante proporsi ora in versi ed ora in prosa. Un passaggio costante, dove al concetto di libertà formale s’accompagna il senso del contenuto, dell’allarme, del grido di dolore di fronte alle degenerazioni del vivere umano.

Caloroso l’applauso finale di fronte a versi scritti per far riflettere, spesso urla di dolore, blues di chi deve subire una società nelle mani di pochi burattinai senza possibilità di incidere sulle scelte che alla fine nel bene e sovente nel male incidono sulla vita dei popoli. Con una illusione: che quel blues diventi hard rock, che quella poesia diventi ribellione, rifiuto di governi che ignorano i bisogni dei molti per favorire quei pochi che vivono in torri d’avorio.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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