“Volti”, incontro con l’opera di John Singer Sargent (1856-1925)

Volti, acquerello di John Singer Sargent

John Singer Sargent nacque a Firenze il 12 gennaio 1856; due anni prima suo padre, un medico statunitense, e sua madre, anch’ella statunitense, si erano trasferiti in Europa da Filadelfia.

Sargent mostrò fin da bambino un notevole talento pittorico e seguì i corsi all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Nel 1874 si trasferì a Parigi e sotto la guida di Carolus Duran che gli fece conoscere l’arte degli impressionisti.

Nel 1878 venne accettato per la prima volta al Salon e cominciò a farsi conoscere dalla critica. Nel 1879 si recò in Spagna e nei Paesi Bassi, avvicinandosi a diverse esperienze artistiche. Nel 1884 si ripresentò al Salon, ma ricevette così tante critiche da decidere di trasferirsi in Inghilterra. Fu in questo periodo che cominciò la sua notevole successo commerciale e la sua affermazione professionale: specializzandosi soprattutto nel ritratto a valenza psicologica, ottenne un grandissimo successo presso l’aristocrazia e l’alta borghesia europea ed americana. Negli anni successivi continuò a viaggiare, a dipingere e ad esporre i suoi quadri nelle sedi più prestigiose in Francia, Inghilterra e Stati Uniti. Nel 1913, soggiornò sul lago di Garda, dipingendo una serie di acquarelli molto interessanti per impostazione e taglio dell’immagine a San Vigilio (notevoli quelli legati al caratteristico porticciolo in pietra). Di grande valore anche le serie di acquerelli realizzati in occasione dei diversi soggiorni a Venezia, città cui Sargent fu sempre legato.

Morì a Londra il 15 aprile 1925 all’età di 69 anni.

Amava dire di sé: “Sono uno statunitense nato in Italia, educato in Francia, che parla inglese, sembro un tedesco e dipingo come uno spagnolo“.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.